Pene complessive per circa 190 anni di reclusione sono state inflitte dalla seconda sezione penale del Tribunale di Taranto contro contro 29 ex dirigenti di Italsider ed Ilva nel processo per la morte o la malattia di operai causate dall’esposizione all’amianto. Dalla lettura del dispositivo, da parte del giudice Simone Orazio, sono stati condannati 27 degli imputati, solo un assolto mentre non si procede per Emilio Riva, storico patron dell’Ilva, che e’ deceduto nei mesi scorsi. Le condanne piu’ alte, a nove anni e piu’, riguardano tre ex dirigenti dell’Italsider per il periodo in cui lo stabilimento siderurgico piu’ grande d’Europa era di proprieta’ pubblica, fino agli anni ’90. Poi e’ subentrata l’Ilva.
Sono stati condannati a sei anni di reclusione Fabio Riva e l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, entrambi indagari anche nel procedimento per disastro colposo. Le accuse nei confronti degli imputati, a vario titolo, sono omicidio colposo e l’omessa cautela nelle misure di sicurezza. Dal processo, in cui sono stati ascoltati molti testimoni, e’ emersa l’assenza o la grave negligenza nel disporre misure di sicurezza per preservare la salute degli operai dello stabilimento dalle fibre killer dell’amianto che hanno causato diversi decessi accertati per tumore o mesotelioma, patologie di cui soffrono ancora altri ex operai