L’Antigone con la Regia del Direttore Artistico Laura Sicignano ha inagurato il 15 Ottobre la stagione del T. Stabile di Catania che prosegue con la messa in scena di un’altra coproduzione dello Stabile Etneo, il bellissimo romanzo di Heinrich Boll “L’Onore Perduto di Katharina Blum” riadattato da Letizia Russo con la Regia di Franco Però, scene di Domenico Franchi, costumi di Andrea Viotti, luci di Pasquale Mari, che vede come protagonisti la bravissima Elena Randonicich (katharina Blum), Peppino Mazzotta( conosciuto da tutti per l’interpretazione di G. Fazio nel “Commissario Montalbano” e qui in veste dell’Avv. Blorna) e la Compagnia del T. Stabile del Friuli Venezia Giulia.
TRAMA IN BREVE: L’irreprensibile governante della Famiglia Blorna, Katharina Blum, incontra ad un ballo di carnevale un piccolo criminale, sospetto terrorista, Ludwig Gotten, trascorre la notte con lui e se ne innamora. L’indomani, non del tutto consapevole della situazione, lo aiuta a scappare. La polizia, con la quale collabora solo in parte, interroga la Blum brutalmente, contemporaneamente la stampa scandalistica ed in particolare il giornalista Werner Totges (Un eccezionale Riccardo Maranzana) violando ripetutamente la sua privacy e manipolandone le informazioni raccolte ne fa prima una complice del bandito e poi una vera estremista. La vita di Katharina viene totalmente sconvolta, il suo onore viene definitivamente compromesso. La polizia e lo Stato non la tutelano e lei ormai isolata da tutti, gli unici a starle sempre vicino sono la sua Madrina(una splendida Mariagrazia Plos) e l’avv. Blorna, suo datore di lavoro ma soprattutto suo amico, decide di vendicarsi uccidendo il giornalista Totges, poi però si costituisce subito alla polizia.
FAUSTA TESTAJ’
INTERVISTA A PEPPE MAZZOTTA
- Sei L’avv. Blorna “Dell’Onore perduto di Katharina Blum”, pièce teatrale tratta dal romanzo di Heinrich Boll nel quale il filo conduttore sono le maldicenze e la manipolazione, da parte di un certo tipo di stampa , delle notizie, che diventano come si dice oggi Fake News. Cosa consigli ai giovani per difendersi dall’invasione di queste notizie false?
R: Boll denuncia questo problema, già negli anni 70(periodo in cui è ambientato il romanzo) ed era un problema legato esclusivamente alle fonti cartacee dato che c’erano solo quelle e non il bombardamento d’informazioni rapide e continue che c’è oggi ed era più facile difendersi perchè l’unica fonte era quella e quindi si poteva intervenire infatti il personaggio del politico(interpretato da Emanuele Fortunati) interviene e almeno lui si salva. Negli anni in cui viviamo con questa moltitudine di fonti da cui arrivano le informazioni è un pò complicato difendersi dalle fake forse la cosa che si può consigliare è di perdere un pò di tempo andandosi a cercare le notizie scritte da 4-5 giornalisti seri, che non sono così evidenti perchè non fanno 6.000.000 di like però se stabilisci un rapporto di fiducia con loro ed incroci i dati cioè incroci quella stessa notizia data in più forme, poi te ne fai un’idea tua più o meno reale non fidandoti solo del web e dei twitter dove più che altro si fa informazione per ottenere consenso e non per amore della verità.
- Quindi tu pensi che oggi più che negli anni 70 le notizie , soprattutto sul web, vengono manipolate?
R: Si, solo che in quegli anni lo si faceva per vendere copie oggi lo si fa per ottenere consensi di conseguenza non è importante che la notizia sia vera, falsa, basta che sia accattivante che sia un prodotto che ottenga tanti like.
- Questo però non è un problema solo di Internet ma anche della televisione
R: E’ un problema generale, io ho un fratello ingegnere informatico quindi conosco bene l’argomento, se ci pensi oggi i politici si esprimono tutti attraverso i twitter che sono dei messaggi che arrivano subito, tu scrivi 18 parole e arrivano subito a chi ha il computer, il cellulare, ma in realtà quei post non sono la notizia ma un invito ai mezzi di comunicazione di massa e soprattutto alla TV, a fare quella notizia, mi spiego Bush ed ancora di più Trump per non parlare di Renzi e Salvini utilizzano i twitter per ottenere presenze gratuite in tv che altrimenti avrebbero dovuto pagare milioni di dollari o di euro quindi il web è semplicemente l’inoculatore di quel tipo di messaggi che poi vengono amplificati dai mezzi tradizionali, come la TV, che ancora sono abbastanza potenti.
- Chi è per te il giornalista?
R: Il vero giornalista è chi fa da filtro tra il dato reale, che non tutti possiamo testimoniare perchè non tutti possiamo essere nei posti dove succedono le cose, e la gente
- I giornalisti in generale ed in particolare quelli TV sono condizionati secondo te dall’Editore?
R: No,sono condizionati invece dal mercato perchè se un giornalista fa una, due, tre trasmissioni che non hanno ascolto la quarta non la fa più quindi sostanzialmente diventa una voce che viene chiusa per cui si deve adeguare e stare in questo delicatissimo equilibrio che consiste nel non perdere gli ascolti ed il non fare una cosa proprio spudorata.
- Pensi che ci sia un cambiamento epocale anche nella scrittura?
R: Considerando che oggi Prima in classifica nelle vendite dei libri invece di U. Eco o di Camilleri c’è un’ Influenzer, penso proprio di si e di conseguenza anche per chi scrive con l’impostazione di Eco lo spazio si riduce. Negli anni 50 Pasolini ci raccontava di una mutazione di tipo sociale, Antropologica, che lui aveva riconosciuto prima che ci fosse stata, adesso secondo me c’è adirittura una modificazione fisiologica nel senso che i nativi digitali hanno dei processi mentali ed una rapidità che noi, nativi analogici non abbiamo, siamo di fronte ad una nuova era noi non ci saremo ma chi farà un’analisi tra 80-90 anni capirà che cosa sta veramente succedendo noi non possiamo capirlo tanto bene perchè ci siamo in mezzo.
- Nell’onore perduto di Katharina Blum la traduzione di Letizia Russo ha accentuato la leggerezza che c’è nel testo di Boll?
R: Lui racconta le cose in maniera molto tecnica, poi nel testo ci sono anche delle cose leggere come il rapporto tra me e mia moglie in cui lei è più maschio di me perchè sostanzialmente è più forte e mi tratta in un certo modo altre leggerezze invece sono venute con il gioco teatrale.
- Com’è nata la tua collaborazione con L’Osservatorio Antimafia?
R: Io ho un rapporto di collaborazione con il Capo redattore della Gazzetta del Sud Arcangelo Badolati che è colui che mi ha aiutato a scrivere una parte del romanzo”Muori Cornuto”, lui è il Presidente dell’Osservatorio ed è per l’Ndrangheta quello che Saviano è stato per la Camorra infatti oltre a scrivere molti libri sull’argomento è in diretto collegamento con Gratteri, lui ha fatto capire cos’è questa struttura che non si conosceva, noi siamo amici da anni e quando mi ha proposto di entrare nel gruppo dell’Osservatorio ho accettato ci incontriamo ogni tanto non è che possiamo fare granchè però è un modo per tenere sempre alta l’attenzione su questi temi.
- Dopo 20 anni che interpreti G. Fazio in Montalbano non ti sei stancato del personaggio?
R: Nel caso di Montalbano no, poi adesso che abbiamo perso i nostri papà, Camilleri e Sironi siamo ancora più desiderosi di tenere alta la loro memoria
- Gli ultimi episodi se non sbaglio sono stati diretti da Zingaretti
R: Quasi interamente, Sironi è venuto sul set ma poi non c’è l’ha fatta se n’è andato via dopo poco.
- Ci puoi dare qualche anticipazione su questi ultimi episodi diretti quest’estate da Zingaretti?
R: Sono gli ultimi 3 romanzi, perchè poi l’altro è uscito dopo che noi avevamo già finito di girare sono 3 belle storie gialle di Montalbano che approfondiscono 3 temi diversi ma molto attuali purtroppo quest’anno tra un funerale ed un altro non è stato semplice per noi .
- Tu ti sei esposto politicamente alle Europee schierandoti con la sinistra contro la destra sovranista cosa ne pensi di questa alleanza del PD con il Movimento 5 Stelle dopo che se ne sono detti di tutti i colori?
R: E’ un argomento un pò complesso che purtroppo ora non abbiamo il tempo di affrontare, dato che devo fare l’incontro con il pubblico insieme al resto del cast, è molto elaborata come cosa non è semplice come la vogliono intendere.
FAUSTA TESTAJ’