Che strano destino: il quartiere della Sanità, di colpo, si trasforma in un palcoscenico mediatico. Ma i media non fanno i miracoli e non risolvono i problemi di una delle aree più degradate e a rischio criminalità di Napoli. Tanto che, subito dopo il comizio di Renzi, sono arrivati gli appelli ma anche le critiche a de Magistris. “Il nostro quartiere è diventato l’ombelico della nazione, da Genny la carogna a Grillo, a Renzi. Qui non abbiamo nulla e il territorio è lasciato nelle mani della delinquenza. Le istituzioni non sono presenti qui”. Sono le parole dure di Mario, architetto, uno degli abitanti della Sanità che ieri erano in piazza per ascoltare Renzi. “Qui c’è tanto da fare – ha aggiunto una signora – Per i ragazzi non abbiamo nulla. Prima c’era un centro che però adesso accoglie i senza fissa dimora, che purtroppo bevono la sera e diventano violenti. Io credo che non bisogna ricordarsi di noi solo per fare passerelle politiche”. Un po’ meno duro un’altra voce del quartiere: “Ben vengano i politici, così si rendono conto di quello che c’è. Però poi si deve fare qualcosa, altrimenti non serve a nulla”.
Un gruppetto di mamme invece che osservavano i simpatizzanti “piddini” che, con bandiere e striscioni, arrivavano dalla provincia, ha commentato in modo sarcastico: “Noi non viviamo così tutti i giorni, hanno tolto la spazzatura, ci sono i vigili, solo oggi è così”. Più di tutto alla Sanità, nel cuore di Napoli, dove ieri sera qualche secondo dopo le 21 ha parlato dal palco il premier Renzi, ci si lamenta di una cosa soltanto: l’assenza totale delle Istituzioni. “Purtroppo in un quartiere storico come questo, non c’è nemmeno la manutenzione delle strade e poi guardate il ponte della Sanità, mi appello al sindaco de Magistris. Ci sono da tempo problemi di infiltrazioni, vengono i tecnici del comune e non sanno nulla. aspettano che ci crolli addosso?”