Sessanta braccianti impiegati nei campi del Foggiano, ieri mattina hanno occupato pacificamente la Basilica di San Nicola, uno dei luoghi più simbolici di Bari e della Puglia, per chiedere attenzione da parte delle istituzioni sul tema dello sfruttamento dei lavoratori e sulla loro emergenza abitativa: “Siamo noi a raccogliere i prodotti di questa terra, non chiediamo carità ma diritti per tutti e tutte a prescindere dalla nazionalità e dal colore della pelle”, la richiesta della manifestazione, organizzata dal coordinamento Usb di Foggia. I braccianti sono arrivati in bus da Borgo Mezzanone, San Severo, Manfredonia, Cerignola, Lucera. Dagli stessi campi dove lunedì, mentre andavano a lavorare, due lavoratori originari di Senegal e Guinea Bissau, sono stati colpiti e feriti da pietre lanciate da sconosciuti a bordo di unauto. Un episodio di apparente matrice razzista che si somma alle condizioni di lavoro già ai limiti dello sfruttamento: di qui la richiesta di più tutele, anche contrattuali, e di garanzie sul rilascio dei permessi di soggiorno in tempi certi. La protesta è durata un paio d’ore e si è conclusa con l’incontro con l’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Francesco Cacucci, e il governatore Michele Emiliano.