Il Movimento 5 Stelle alla Camera è pronto a “proteste clamorose” per portare all’attenzione della pubblica opinione il rinvio dopo le Europee del voto sull’arresto del deputato Pd Francantonio Genovese. In aula si discute ancora il decreto lavoro: il voto finale è slittato a venerdì, vanamente i pentastellati hanno chiesto una seduta-fiume. Laddove la Conferenza dei capigruppo dedicesse di calendarizzare in aula, prima del voto su Genovese, altri decreti come quello sulla casa oppure quello sugli ospedali psichiatrici, che peraltro non è a rischio di decadenza immediata, il segnale sarà chiaro e la “provocazione” evidente. A dare la cifra dell’attenzione del Movimento sulla questione è la sequenza dei messaggi inviati via web dal leader Beppe Grillo che ha chiesto alle forze di polizia di vigilare su Genovese, a non lasciarlo fuggire, magari in Libano.
“Attenzione. C’è un potenziale latitante che si aggira per l’Italia. Si chiama Francantonio Genovese, è un deputato del Pd, e da due mesi la magistratura chiede il suo arresto. Il suo partito gli ha già dato due mesi per inquinare le prove e per reiterare il reato e ora vuole rinviare il voto sul suo arresto a dopo le elezioni europee”. ha scritto Grillo che già questa mattina aveva denunciato il ‘soccorso rosso’ scattato da parte del Pd a favore del deputato che “ha sottratto fondi pubblici per almeno 6 milioni di euro”.
L’intenzione del M5S è di fare ricadere interamente sul Pd la responsabilità del rinvio del voto e il mancato arresto. A metà giornata è stato tentato un blitz parlamentare, con la richiesta di anticipare il voto su Genovese con il posticipo del decreto lavoro. Ma l’aula ha detto no con 122 voti di differenza. “Comprendiamo il legittimo interesse dei gruppi di opposizione di tentare di far decadere questo decreto sul lavoro, ma noi vogliamo che si proceda con l’esame del provvedimento” ha detto Ettore Rosato prendendo la parola poco prima del voto in aula dove è presente lo stesso Genovese, mentre nelle stesse ore Renzi è in Sicilia. Una richiesta di voto immediato e per di più palese servita ad allontanare i sospetti che nel segreto dell’urna il M5S potesse votare contro l’arresto facendo ricadere la colpa sul Pd.