”Mia madre e’ una grande madre del Sud. Vulcanica, curiosa. Una donna con un forte istinto della liberta’ della sua autonomia”. Comincia cosi’ l’articolo che il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, firma oggi su ”La Gazzetta del Mezzogiorno”. Nella giornata dedicata alle mamme, Vendola ha voluto raccontare la sua di mamma, la signora Antonietta, di 87 anni, una donna ”innamorata della campagna e del mare”. ”
Mia madre – racconta Vendola – e’ stata una buona maestra di accoglienza, ricordo questa mensa sempre imbandita e lei sempre a lamentarsi ‘Non mi avete avvisata, non c’e’ niente’, salvo aprire la dispensa e tirare fuori tesori dell’economia domestica, i barattoli, le conserve”. Vendola racconta dell’educazione ”antirazzista” avuta dai genitori, del filo rosso che ”lega all’umanita”’. E se il papa’ e’ stato ”la consapevolezza politica”, colui che ”ci leggeva pagine che ci educavano al sentimento dell’umanita”, la mamma ha educato Nichi e gli altri figli ”a vivere la festa con gli altri”. ”Coltiva ancora oggi quasi 90enne – scrive Vendola – le amicizie di una vita, non perde mai un numero di telefono o una notizia sui suoi affetti”.
”E trattengo ancora di lei – aggiunge – il sentimento di indipendenza ai limiti dell’anarchia. ‘Sono e saro’ una buona moglie, sono e saro’ una buona madre, ma lasciatemi il mio spazio”’. Spazio per i suoi hobby, il burraco ad esempio. ”Quello che mi colpisce oggi – rivela Vendola – e’ la sigaretta tra le dita e la forza di tirarsi sempre fuori dalla sua vecchiaia, di aver voglia di camminare, di andare incontro a nuove esperienze. Se dico ‘Andiamo da qualche parte’ e’ gia’ pronta e vestita. Si lascia sempre sorprendere dalla vita”. E quando mamma Antonietta ”e’ inciampata nelle difficolta’ della mia vita pubblica – confessa Vendola – si e’ subito messa in piedi per affrontare la difficolta’ della diversita’ di un figlio, subito, con la fretta di capire le ragioni intime di questa condizione. Tutto questo con una sua filosofia, ‘fai quello che ti rende felice”’.
”Le madri – conclude Vendola – sono figure strumentalizzate, la forma piu’ sbrigativa di Welfare, ammortizzatori sociali di tutte le epoche di crisi. Molte madri hanno segnato la vita delle famiglie anche collocandosi in un angolo: sono grato a mia madre per non averlo fatto, per aver coltivato il silenzio e cercato insieme a noi le parole”.