Le dieci sigle sindacali hanno indetto una settimana di protesta per chiedere per i 2.600 ex pip, dopo 18 anni di precariato, come era stato concordato, l’assunzione dal primo gennaio 2019 e il transito previsto in ResaisGli ex pip tornano a protestare per il mancato adempimento del contratto di lavoro e e i mancati pagamenti e il traffico della città si blocca. Dopo una settimana di manifestazioni e scioperi, stamattina in centinaia di lavoratori del cosiddetto “bacino emergenza Palermo” si sono ritrovati di fronte al Bilancio di via Notarbartolo e hanno proseguito in corteo sino alla prefettura, in via Cavour.
Le dieci sigle sindacali degli ex Pip, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl, Alba, Alpi, Asud, Cisal, Confintesa e Ursas, insieme per fare fronte comune, hanno indetto una settimana di protesta per chiedere per i 2.600 ex pip, dopo 18 anni di precariato svolto in scuole, ospedali, assessorati regionali, enti, associazioni, come era stato concordato, l’assunzione dal primo gennaio 2019 e il transito previsto in Resais.”L’amministrazione regionale rischia un’eventuale denuncia per omissione d’atti d’ufficio – scrivono le dieci sigle sindacali in una nota – L’articolo 64 della legge regionale 8/2018 fissava in sessanta giorni dalla sua promulgazione il termine entro il quale i lavoratori ex Pip avrebbero dovuto optare per transitare alla Resais o per rimanere nello status di sussidiati.
Il termine è ampiamente scaduto. La settimana scorsa l’assessorato al Lavoro ha pubblicato una circolare in cui veniva indicato il 26 novembre come data ultima per scegliere se restare nella condizione di sussidiati. La data, è stata posticipata al 20 dicembre. Entro il mese di luglio scorso Resais avrebbe dovuto avere l’elenco dei lavoratori da dover assumere. Ad oggi nulla di tutto ciò è avvenuto”.Un tema sul quale è intervenuto ieri il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. “Se si fosse trattato di un ddl qualsiasi, non avrei certamente forzato i tempi regolamentari oggi in Aula.
Trattandosi, però, delle variazioni di bilancio, cioè norme che permettono di stanziare le risorse necessarie per gli stipendi di 4 mila persone – che non possono essere lasciate senza soldi sotto Natale – sono sicuro di avere adottato, in conferenza di capigruppo, la migliore soluzione, nonostante l’opposizione abbia votato contro – ha detto Micciché – Continuo a ritenere il mio comportamento corretto, equilibrato e lineare, affinché l’Assemblea possa andare avanti e consentire ai Pip, ai dipendenti della Resais e a quelli delle riserve naturali di ricevere gli stipendi”. Domani è previsto un sit dalle 9 alle 20 all’Ars