La fiducia sul decreto lavoro, la resistenza interna al Pd sulla riforma del Senato, le polemiche sugli 80 euro al mese. Diatribe tipiche delle “campagne elettorali, ma noi vogliamo governare”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi fa al Tg1 il punto sulla giornata politica e sulle prove che attendono il governo. Sfidando opposizione e maggioranza a “risolvere i problemi”. Quelle sorte intorno al decreto lavoro sono discussioni cui un “cittadino normal eè abbastanza allergico”: Stiamo discutendo se le proroghe debbano essere cinque o otto. L’impianto va bene, stiamo discutendo di dettali” assicura il premier invitando comunque a “chiudere l’accordo” dal momento che non “è possibile non intervenire su un’emergenza come quella dell’occupazione”.
Sferzante poi il commento sulla proposta di riforma del Senato presentato dal senatore Pd Vannino Chiti: “alcuni senatori sono alla caccia di visiblità – ha detto -. È comprensibile, ma la politica e’ un’altra cosa, è risolvere i problemi. Dobbiamo ascoltare e riflettere con tutti ma alla fine si decide o la politica perde la faccia. Se loro vogliono perdere la faccia facciano pure, io no”. Interrogato sulle polemiche nate per gli 80 euro in busta paga – una elemosina per alcuni, non coperti da fondi per altri – Renzi ha attaccato Beppe Grillo e Renato Brunetta. “Sono due facce della stessa medaglia, sono il partito dei chiacchieroni che si divertono con i comunicati. Noi abbiamo iniziato, loro stanno sempre alle chiacchiere”.