I fondi Ue? Ecco la verità dell’ex ministro Barca in un’intervista a Fazi-Biz.
“Il programma 2000-2006, attuato con modi e tempi in linea con la media comunitaria, non ha certo cambiato il volto del Mezzogiorno. Non c’è stato un salto nello sviluppo del Sud. E tuttavia, come risultò dalla valutazione di Bankitalia, vi furono progressi significativi anche se “inferiori alle attese”. Nella qualità dei servizi essenziali, che rappresentano il requisito per lo sviluppo: dall’accesso all’acqua all’energia elettrica, dalla raccolta dei rifiuti al tasso di scolarizzazione, all’assistenza domiciliare di disabili e anziani. E nella capacità amministrativa. I cambiamenti maggiori riguardarono la Campania e la Puglia, dove la situazione, prima degli interventi, era indescrivibile e le strutture materiali e immateriali erano spesso fatiscenti.
Poi qualcosa si è fermato, in tutto il Mezzogiorno. Come rileva il rapporto della Banca d’Italia, ciò è dovuto in forte misura alla politica nazionale ordinaria: le politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno hanno coinvolto poco o per nulla la grande macchina delle risorse ordinarie. A un certo punto la classe dirigente nazionale ha preferito che il Sud si limitasse a fornirle voti. La classe dirigente nazionale ha smesso di puntare sul rinnovamento del Mezzogiorno”.