Poco meno di 990 milioni di ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, nei primi undici mesi dell’anno: ad un passo, per la terza volta dall’inizio della crisi, dal miliardo di ore di cassa integrazione anche per il 2013, dopo l’anno record del 2010 quando si raggiunsero oltre 1,2 miliardi di ore e il 2012 che ne totalizzò invece 1,1 miliardi. Dietro queste 990 milioni di ore messe a segno da gennaio a novembre ci sono in cassa integrazione poco meno di 520 mila lavoratori a zero ore che hanno subito un taglio del reddito di 3,8 miliardi di euro, ovvero 7.300 euro in meno per ogni singolo lavoratore. Questi alcuni dei numeri contenuti nel rapporto della Cgil di novembre sulla cassa integrazione, frutto di elaborazioni dei dati Inps da parte dell’Osservatorio Cig del sindacato.
Con questi dati, osserva il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, “si prospetta l’ennesimo, triste, anno record in termini di ricorso alla cassa integrazione da quando, oramai sei anni fa, siamo stati investiti da una violenta crisi”. Eppure, aggiunge la dirigente sindacale, “come dimostra una legge di Stabilità che non mette in campo misure per invertire la tendenza, una discussione sulla riforma degli ammortizzatori sociali mossa solo da una logica di taglio delle risorse, l’assoluta assenza di misure di contrasto alla crisi, non si ha contezza alcuna dello stato di profonda sofferenza in cui versa la gran parte del Paese. Quest’ultimo è in ginocchio e la situazione sociale diventa sempre più insostenibile: serve una svolta e serve ora”.