«Quando era presidente del consiglio, Renzi aveva detto “Il cuore continua a battere forte, a domandarsi come questa bellezza di cui noi parliamo può salvare il mondo, avrebbe detto il poeta, un grande poeta come Dostoevskij”, e io mi ricordo che avevo pensato che Dostoevskij, un po’ di cose ne avevo lette, di Dostoevskij, ma di poesie, di Dostoevskij, non ne avevo mati lette, si vede che mi eran sfuggite. Matteo Renzi, prima di diventare presidente del consiglio, nel 2012, in un libro che si chiama Stil novo dice che Fëdor Dostoevskij, il poeta, aveva scritto L’Idiota a Firenze, e che la celebre frase “La bellezza salverà il mondo” a Dostoevskij gli era venuta in mente quando abitava a Firenze. E qualche anno dopo, quando avevo preso il libro Lettere sulla creatività, a cura di Gianlorenzo Pacini, che era una scelta delle lettere di Dostoevskij che trattavano della scrittura, ero capitato su una lettera del gennaio del 1869 che Dostoveskij scrive da Firenze e che comincia così: “È assolutamente necessario che io torni in Russia, qui sto perdendo perfino la possibilità di scrivere”. Che strano» [Nori, Verità].