«Il Burian non esiste. Il terribile vento siberiano di cui parlano giornali e meteorologi semplicemente non risulta all’appello, non se ne trova traccia nei dizionari e nelle enciclopedie. Che parlano di “buran” (come scrivono più correttamente alcune testate), che in russo non vuole dire altro che “bufera”, “tempesta” di neve, ma anche di sabbia d’estate. Quindi non un vento con un nome proprio, come lo scirocco o il meltemi, relegato a specifiche zone e stagioni, né un uragano che viaggia per migliaia di chilometri, battezzato dai meteorologi con un nome esotico. È un vento qualunque, non il Buran, ma solo un buran, senza maiuscola. Una bufera qualunque, dunque, una parola antica che viene dalle steppe asiatiche, ed è stata portata alle nostre latitudini dalle genti turcofone che hanno farcito della loro lingua le parlate dei popoli conquistati, e il “buran” è probabilmente parente abbastanza stretto della bora triestina, della buriana nostrana e della burja (tempesta) delle lingue slave»