DI FAUSTA TESTAJ’
Finiranno stanotte, o meglio domani mattina chissà a che ora i tre giorni di festeggiamenti agatini in onore di “SANTAITUZZA”come amano chiamarla i Catanesi. Agata Santa Patrona di Catania insieme a Sant’Euplio la cui fama è stata completamente oscurata dalla giovane di nobile famiglia che nel Terzo secolo fece perdere la testa al proconsole romano Quinziano ma la giovane che si era già consacrata a Dio, rifiutò le attenzioni del proconsole, il quale ebbe la possibilità di vendicarsi forte dell’editto di persecuzione contro i Cristiani dell’Imperatore Decio.
Dopo alcuni tentativi di fuga, Agata venne arrestata e torturata, le fu mutilato il seno( ecco cosa ricordano le famose cassatelle di ricotta e pasta reale chiamate le “zinne di Sant’Agata”) ma dopo un’apparizione, guarì miracolosamente, fu ordinato allora che venisse messa sui carboni ardenti e bruciata ma un forte terremoto evitò l’esecuzione, Agata venne levata dai carboni ardenti e portata in cella agonizzante dove dopo poche ore morì, era il 5 febbraio del 251 d.C. .
I Catanesi grati alla Santa per averli più volte salvati dalle colate laviche, a causa del suo velo rosso portato per le vie della città, l’hanno sempre festeggiata partendo dal 3 febbraio, giorno interamente dedicato a quella che prima era la processione delle “LUMINARIE”(offerta di grosse candele di cera alla Santa) e nei secoli è diventata la processione delle Candelore (anche se i ceri alla Santa si offrono tutt’oggi) imponenti carri di legno decorati ed ornati in vari stili dal barocco, al gotico, al liberty al neoclassico.
Le 13 Candelore per lo più rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri di Catania, solo alcune sono donazioni di personalità, come Monsignor Ventimiglia, o di determinati quartieri della città.
Il Corteo delle Candelore è seguito da due carrozze originarie del 700, un tempo appartenenti al Senato che governava la città, che trasportano il Sindaco e la Giunta, “ a sira o tri”si conclude dopo le 20 in p.zza Duomo con un favoloso spettacolo pirotecnico e splendide musiche.Il 4 ed il 5 i Catanesi incontrano la loro Patrona che esce facendo il giro esterno ed interno della città sul Fercolo d’Argento sul quale si trovano il busto e lo scrigno contenenti le reliquie della Santa trainate dai Devoti vestiti, come da tradizione, di bianco col “SACCU, il berretto nero di velluto :” SCUZZETTA”, i guanti bianchi come il fazzoletto che viene sventolato durante la processione al grido:” TUTTI DEVOTI TUTTI, CITTADINI VIVA SANT’AGATA”.
La processione del 4 si differenzia da quella del 5, sia per le diverse vie percorse che per il diverso colore dei garofani abbellenti il Fercolo i quali saranno rossi il 4, a rappresentare il sangue versato durante il Martirio, e bianchi il 5 indice di purezza. Ogni anno la Festa viene arricchita da tanti altri avvenimenti collaterali come l’apertura al pubblico di vari monumenti e musei, le bancarelle che espongono mele caramellate, torroni, olivette e la consegna della CANDELORA D’ORO, riconoscimento assegnato a personalità che si sono distinte in vari campi: scienza, cultura, sport, volontariato, spettacolo, quest’anno ha avuto l’onore di riceverla Rosario Fiorello che emozionato come non mai, l’ha dedicata a suo padre dicendo che se fosse stato presente sarebbe l’uomo più felice del mondo, Fiore ha ricordato di essere debitore a Catania perchè se non fosse nato alla clinica Gibiino, oggi lui e sua madre non ci sarebbero, ci ha raccontato che da ragazzo scendeva con l’autobus puntualmente da Augusta per andare al liceo Musicale di Via Vittorio Emanuele a Catania e che puntualmente era sempre nelle sale da biliardo o a corteggiare le ragazze infine ci ha dato appuntamento per il 6 a San Remo dove sarà il super ospite insieme a L. Pausini :” Fatemminni iri ca’ domani a partiri presto caiu a’ studiari per prepararemi qualche cosa”.
Durante la conferenza stampa c’è stata anche un’ incursione di Catena che al cellulare di una collega ha Twettato: “potrebbero fare una candelora dedicata agli scrittori” e alla domanda Fiore che ne pensi? “Ne penso bene, mai contraddire le sorelle”.Come Rosario anche la festa di Sant’Agata, ormai sempre più fenomeno massmediale, quest’anno è stata seguita anche nello Yucatàn ed in Giappone, ci saluta e ci dice arrivederci al prossimo anno.