“Maradona credo diventera’ presto, secondo le mie intese, l’ambasciatore del NAPOLI all’estero. Domani ha quindi tutto l’interesse che il NAPOLI possa combattere ad armi pari, cerchera’ di infondere nello spogliatoio quel sentiment che dovra’ spingere la squadra a giocarsela fino alla fine”. Alla vigilia della supersfida contro il Real Madrid, Aurelio De Laurentiis parla cosi’ del ruolo di Diego Armando Maradona, che ha seguito la squadra nella capitale spagnola. Intervistato da Premium Sport, il presidente azzurro ricorda che “in nove anni, sette sono in Europa, il NAPOLI e’ l’unica squadra italiana e quindi chapeau a chi l’ha guidata come allenatore e anche ai giocatori, tutti quanti bravi. In questa era De Laurentiis, non mi voglio incensare, ma abbiamo creato i Lavezzi, i Cavani, gli Higuain, stiamo creando i Mertens, i Callejon, gli Insigne. Io sono poi per fare giocare i ragazzi di 18-19-20 anni”. Il discorso scivola poi su Maurizio Sarri: “A NAPOLI l’ho portato io, fa giocare per divertire. Il calcio e’ uno sport, industria da un lato, divertimento dall’altro, io cerco di interpretarlo in tutti e due i modi e credo che anche Sarri – continua De Laurentiis – sia riuscito a interpretare queste due chiavi di lettura. Io lo ringrazio. E quando gli si rimprovera di andare in campo con la tuta io ne sono contento, perche’ in campo si scende con la tuta, non vestiti come damerini. Tra l’altro molti damerini i vestiti non li sanno indossare, mentre Sarri sa indossare la tuta. E in piu’, questo abbigliamento mi fa implementare gli sponsor, perche’ sulla tuta gli sponsor ci vanno…”.