C’era una volta una priorità, molto “popolare”, che veniva prima di ogni altra e si chiamava pressione fiscale. Era al primo posto di ogni sondaggio di tipo economico-sociale e ha dominato il linguaggio politico degli ultimi vanti anni. Meno tasse e federalismo fiscale: questo è stato il binomio vincente in termini elettorali che ha portato anche alla “conversione” del centro-sinistra. Sulla scia di quella spinta – “made in” Lega e Forza Italia – si rivisitò il titolo V, ora corretto dall’attuale riforma costituzionale oggetto del referendum. Fa, dunque, abbastanza impressione vedere che oggi le tasse arrivano molto dopo l’emergenza disoccupazione, dopo anche la povertà, dopo l’immigrazione e perfino dopo la scarsa qualità della classe politica. È ormai una priorità solo per il 3,18% degli intervistati.