“Se comprendere è impossibile conoscere è necessario” – Primo Levi
Il mondo così come lo vediamo e lo viviamo ha bisogno, tanto bisogno, di nuovi e profondi cambiamenti. Trattasi, prima di tutto e soprattutto, di cambiamenti antropici; di cambiamenti, il frutto della saggezza umana che fa parte dell’uomo.
Il percorso saggiamente inteso del cambiamento possibile, deve partire, prima di tutto, dal capire.
Nessun cambiamento è possibile se non ha alla base il capire, prima risorsa del cambiare; del cambiare, comprendendo e quindi conoscendo i percorsi da seguire per cambiare il mondo, al fine di un mondo nuovo; tanto, al fine di un mondo antropologicamente nuovo per l’uomo, la mente pensante del cambiamento e dell’insieme umano, saggio governo del mondo cambiato.
Il primo verbo di ogni cambiamento voluto dall’uomo, perché necessario alla sua vita ed alla sua vita d’insieme con gli altri, è quello del “capire”; quello del “conoscere”, una necessità dell’uomo per governare le cose del mondo, cambiandole, così come è necessario cambiarle, per vivere meglio sulla Terra e per rendere l’insieme umano protagonista di vita; protagonista di vita nuova, rigenerandosi.
Le innovazioni per l’Italia, per l’Europa Unita e più in generale per il mondo, sono la nuova energia del mondo.
Sono le risorse per l’uomo del Terzo Millennio, un tempo nuovo, dove tutto scorre in fretta; dove viviamo una condizione da “pantareo cosmico” senza confini e forse anche senza tempo, per cercare un mondo nuovo; un mondo dove le diversità, le appartenenze di una mondializzazione con alla base il protagonismo dell’Io che diventa Noi, si muovono in processi umani continui ed accelerati, al fine di costruire un nuovo insieme umano con alla base una società-mondo in una Terra-Stato.
Ma, nelle grandi e violenti confusioni che governano il mondo con il potere dei forti (l’1% del mondo) ostinatamente impegnati ad accaparrarsi tutte per sé le grandi risorse del mondo, con il 99% dell’umanità sempre più povera e sottomessa, grazie all’innovazione, sarà saggiamente possibile capire le cose del mondo e quindi cambiarle, rendendole umanamente disponibili per tutti quelli del 99% che oggi rappresentano l’umanità dei senza diritti e disumanamente sottomessa ai poteri forti, che ritengono come loro diritto, il governo del mondo? Quel governo assoluto del mondo, sempre più finalizzato ai soli obiettivi dei poteri forti del mondo.
Ma nonostante le non buone intenzioni dei pochi che comandano sui tanti destinati ad ubbidire in silenzio,il mondo degli esclusi sogna; sogna anche se si tratta di sogni assolutamente irraggiungibili e/o di fantasie goderecce che possono creare in chi li alimenta, il solo falso mito dei sogni proibiti, con amari e disumani percorsi di cambiare tutto, per non cambiare niente.
Io sono positivamente convinto nel cambiamento possibile per un mondo nuovo; da cittadino del mondo mi sento impegnato per cambiare il mondo; tanto, per dare al futuro, un mondo nuovo in questo nuovo tempo d’insieme umano per molti suoi aspetti fortemente condivisi grazie, prima di tutto e soprattutto, alla nuova energia del capire. Cambiare si può, attraverso la conoscenza che produce innovazione; cambiare si può, innovando le cose del mondo. Cambiare si può innovando; tanto, da offrire al futuro, il frutto di una saggia cultura antropologica del fare cambiando, un mondo nuovo.
Non sono solo sogni. Non è solo utopia; è la grande forza dell’energia nuova con alla base la ricchezza dell’innovazione che, credendoci, regalerà al futuro, un mondo nuovo.
Un mondo capace di camminare ed in fretta, diventando protagonista di creatività umana e quindi di innovazione dando alla Terra, il suo giusto ruolo.
L’Italia saprà fare sicuramente la sua parte; saprà innovare ed innovarsi, creando umanamente e territorialmente le condizioni di un insieme italiano, parte attivamente intelligente di un mondo nuovo.
Le innovazioni sono in sé, la grande anima italiana e del mondo, per un mondo nuovo; per un futuro di cambiamenti e di progressi dell’Uomo della Terra, con a lungo andare, benefici per tutti; per tutti gli uomini attenti protagonisti del nuovo del mondo.
C’è da chiedersi, come un tempo fece il filosofo Rousseau, quali saranno gli effetti del progresso sull’uomo.
Le trasformazioni continue, o meglio le innovazioni, se saggiamente intese, sono utili all’uomo; le trasformazioni accompagneranno le innovazioni che produrranno innovazione, la grande ed insostituibile leva per cambiare il mondo; un cambiamento che si alimenta soprattutto e prima di tutto, della sempre più necessaria rivoluzione energetica con percorsi da grandi invenzioni dell’umanità a cui già in passato (1799) l’Italia ha dato un importante contributo con il fisico Alessandro Volta che, con una creatività assolutamente rivoluzionaria, riuscì ad imbrigliare l’energia dell’elettrone nella batteria.
Il nostro tempo, riprendendo le testimonianze di un passato già attivamente vocato alla creatività umana ed alle sue tante invenzioni, è un tempo assolutamente nuovo per mondi altrettanto nuovi e per un sempre più umanamente possibile impegno creativo ed innovativo, finalizzato alla crescita umana, realizzando, tra l’altro, la crescita del tessuto produttivo, che serve al nostro Paese ed al mondo; che serve al cambiamento umano, per un mondo migliore.
C’è da augurarsi ed augurare al mondo, a partire dall’Italia, un cammino di impegno umanamente condiviso per una volontà d’insieme finalizzata a costruire nuovi scenari per l’uomo del futuro, un uomo nuovo sempre che, fortemente protagonista, sappia darsi una scossa e sappia scommettere sul mondo da cambiare, affidandosi all’innovazione con alla base nuove fonti rinnovabili, il frutto del fare umano tecnologicamente avanzato ed intelligentemente attento al crescente mutamento evolutivo del paradigma energetico che interessa in tutte le sue parti il nostro pianeta Terra.
Come salvare l’Italia ed il mondo? Aprendoci saggiamente a nuove idee. A nuove idee, capaci di produrre quell’innovazione che serve all’Uomo del Terzo Millennio per vincere tutte le tante sfide di un nuovo e fortemente complesso tempo di un insieme umano poco umanamente insieme e sempre pronto a dimostrarsi paladino di disumanità.
Occorre quindi trovare le strade giuste per fare percorsi umanamente nuovi.
Per l’Italia, tutto questo significa promuovere un nuovo Rinascimento, inteso come rinascita umana tutta impegnata a costruire insieme percorsi di innovazione da realizzare per il bene dell’uomo della Terra; percorsi saggiamente possibili, se supportati dal sapere e da una creatività positiva che deve essere patrimonio condiviso, partendo dai giovani; dai giovani italiani e del mondo che, scrollandosi di dosso il “non c’è niente da fare” da protagonisti, devono saper camminare insieme ed aprirsi agli orizzonti delle innovazioni necessarie per cambiare il mondo.
L’innovazione prima di influire positivamente sulla sfera del fare, deve radicarsi nelle coscienze degli uomini come valore di umanità e come percorso da dare al sapere, finalizzandone gli obiettivi.
Innovare, come processo di rinascita, come rinnovato processo di rinascita; tanto, riferendosi, come obiettivi utili, a percorsi di un passato saggiamente vissuto e da assumere ad utile riferimento per il presente e soprattutto per il futuro.
Il ritorno con il pensiero al Rinascimento italiano è utile riferimento da corso e ricorso del sapere umano e della creatività, prima ancora che diventi percorsi del fare.
È il pensiero dell’ESSERE che muove i cervelli, il centro motore di ogni innovazione; in maniera contagiosa da Io – Noi, coinvolge l’insieme delle risorse umane, trasformando il sapere innovativo, ma fortemente radicato nei riferimenti di un passato che ci appartiene, per poi trasformarlo in un fare tecnologico, l’ultima fase dell’innovazione che rappresenta in sé, il percorso dell’idea in fare innovativo.
Le innovazioni sono assolutamente utili se non del tutto necessarie per cambiare il mondo e renderlo sempre più umanamente vivibile; devono assolutamente essere al servizio dell’uomo creativo di un mondo nuovo, dove si può vivere senza confini e soprattutto nel grande rispetto umano dell’uno per l’altro della Terra che, sempre più spesso viene purtroppo maltrattata da un fare contro, che mette in azione danneggiandosi e danneggiando gli altri; i tanti altri che, purtroppo, muoiono per grave colpa di un crescente e sempre più diffuso nanismo umano.
Devono, per essere utili all’uomo della Terra, rappresentare in sé un modello di utile cambiamento proiettato verso il futuro; un modello umanamente condiviso con alla base un valore fortemente positivo per il suo contributo utile all’accrescimento economico, creando, cammin facendo, prima cosa, un valore economico e finanziario oltre che un valore ambientale, con il saggio mantenimento dell’integrità territoriale e dell’intero ecosistema; creando, con forte positività, la diffusa crescita del capitale sociale, fonte di benessere per una saggia interpretazione umana, capace di trasformare l’Io in Noi; tanto, producendo integrazione sociale e sviluppo umano con alla base una saggia partecipazione e condivisione dei valori umani del singolo e dell’insieme collettivo fortemente coeso.
Creando, tra l’altro ed in modo altrettanto positivo, la crescita diffusa del capitale cognitivo che è alla base del sistema umano d’insieme attento all’educazione, alla formazione, alla ricerca ed a quella innovazione che serve al futuro del mondo e che è assolutamente necessaria per costruire insieme, un mondo nuovo; un mondo umanamente nuovo, al fine di dare un giusto significato anche al nuovo tecnologicamente nuovo, motore di un fare che, parte prima di tutto e soprattutto, dall’uomo pensante, al centro del nuovo e della nuova energia che alimenta gli innovatori del mondo che hanno il futuro sostenibile nelle loro mani, sempre che sappiano saggiamente rispettare le buone regole del vivere insieme sul pianeta Terra.
L’innovazione deve avere sempre come elemento di confronto, la sostenibilità del pensiero e del fare che ne consegue.
Il braccio armato dell’innovazione sono le idee; le tante idee individuali ma soprattutto d’insieme che si producono per il bene del futuro dell’uomo del mondo in ogni angolo della Terra; sono le idee il cui incubatore si chiama startup.
L’obiettivo è quello di innovare per aiutare l’uomo a vivere meglio; di innovare nel rispetto umano e rispettando la sostenibilità ambientale (risparmio energetico e riduzione delle emissioni di anidride carbonica); la crescita delle rinnovabili, oltre a migliorare la vita per ciascuno di noi, è una grande risorsa per cambiare il mondo, cambiandone a fondo, lo scenario globale, da cui dipende un futuro sostenibile nuovo; un futuro sostenibile concretamente diverso, con un cambiamento vivamente partecipato e non imposto ed in cui siamo concretamente attori accompagnando per mano la transizione che ha la sua grande forza nell’innovazione.
Occorre per il bene del futuro del mondo, un’innovazione, con prioritariamente, caratteristiche umane; un’innovazione dal volto umano per l’uomo e non contro l’uomo di un mondo globale in cui è sempre più difficile il ritrovarsi ed il sapersi riconoscere come cittadini del mondo; di un mondo nuovo portatore di diritti e di doveri nei confronti degli altri della Terra.
Occorre un’innovazione che abbia, prima di tutto e soprattutto, l’obiettivo umanamente importante di alleggerire il disagio umano e di ridurre le distanze tra chi ha e chi non ha, cancellando per questo obiettivo, i valori dell’Essere che oggi servono, come non mai prima, all’uomo della Terra, per vivere saggiamente insieme e così, costruendo un mondo di PACE, garantirsi il futuro, ricco soprattutto di umanità; di umanità condivisa, il primo oro del mondo.
Occorre, per un mondo nuovo, innovare il mondo, avendo una grande fiducia nel futuro e nell’umanità d’insieme; tanto, riducendo, da nuovi residenti, il pericolo di essere invasi senza speranza da un potere assorbente che ama sempre più le cose e sempre meno l’uomo, portandosi dentro le scorie di una civiltà superata in quanto priva di umanità e quindi amaramente triste e da sepolcri imbiancati.
In alternativa bisogna pensare alla resurrezione per un mondo nuovo; per un’umanità nuova capace senza se e senza ma, di rispettare l’altro, in quanto uomo della terra.
Giuseppe Lembo