E’ guerra nel Mediterraneo per attrarre investimenti stranieri.
Entrera’ in vigore dal primo gennaio 2017 la nuova legge sugli investimenti della Tunisia. L’Assembla dei rappresentanti del popolo (Arp, il parlamento monocamerale tunisino) ha approvato nel fine settimana – con 114 voti a favore, quattro contrari e 16 astensioni – il testo finale della legislazione. Tra le maggiori novita’ figurano il Consiglio superiore per gli investimenti, creato per rimuovere gli ostacoli burocratici e consentire una maggiore flessibilita’ del mercato; la possibilita’ di concedere la nazionalita’ tunisina agli investitori stranieri; l’imposta sul reddito al 15 per cento; agevolazioni nell’acquisto di terreni; liberalizzazioni in diverse professioni. Il disegno di legge era in cantiere da anni per rilanciare gli investimenti diretti esteri, ormai in fase di stanca da diversi anni. Il testo e’ stato approvato in vista della Conferenza internazionale per gli investimenti “Tunisia 2020”, che si terra’ nella capitale del paese rivierasco a fine novembre.
La domanda che sorge spontanea è: ma quando sarà possibile fare la stessa cosa anche nel Mezzogiorno?