Sette anni di violenze, abusi sessuali e minacce sulla figlia della convivente. La ragazza ha trovato il coraggio soltanto adesso di raccontare ai carabinieri di Sannicola di Lecce le sevizie subite dal patrigno. L’uomo, un pregiudicato di 52 anni, stato arrestato con l’accusa di riduzione in schiavit e violenza sessuale aggravata e continuata.
Un patrigno-orco, che, secondo quanto denunciato dalla giovane, l’avrebbe continuamente minacciata mostrandole due cartucce da caccia. Le diceva che le teneva in serbo per lei, nel caso avesse rivelato a chiunque delle sue attenzioni morbose. Ma non solo: a intervalli regolari avrebbe sequestrato le sim card e i cellulari della ragazza per impedirle di poter comunicare con gli amici. La vittima, impaurita, si sempre rifiutata di rivelare a chiunque delle violenze subite, compresa la madre che nulla sapeva di quanto succedeva nell’abitazione. Continuamente violento e manesco, l’uomo avrebbe anche dimostrato la sua gelosia nei confronti dei vari fidanzatini della ragazza, soprattutto con l’attuale, testimone, in pi di un’occasione, di minacce e violenze varie. Addirittura, per placare la violenza del convivente della madre, la ragazza stata costretta, in una circostanza, a fingere di aver interrotto la relazione con il giovane.
E’ stato proprio il fidanzato con il quale la vittima si finalmente confidata dopo anni, a spingerla a recarsi dai carabinieri con la madre, messa a conoscenza dei fatti, per denunciare tutto. I militari, dopo aver visto la ragazza e averla fatta visitare da un medico (che ha attestato la presenza di ematomi sul volto compatibili con le violenze fisiche subite) hanno perquisito la casa trovando sia le due cartucce da caccia sia, addosso all’uomo, le sim card e un coltello. Le indagini sono coordinate dal pm della Procura di Lecce Donatina Buffelli