Politica Interna
M5S: Il Tribunale Civile di Napoli ha bocciato le espulsioni di 20 su 36 membri decretate dal Movimento, creando così un precedente che potrebbe influenzare i comportamenti del gruppo dirigente pentastellato. Secondo la sentenza il regolamento del Movimento non consente decisioni come l’espulsione in quanto il M5S è considerato a tutti gli effetti un partito e come tale si deve comportare. Il regolamento, definito come un “Non Statuto”, è quindi inidoneo a decretare casi e modalità di esclusione. I dissidenti verranno quindi reintegrati, anche se temporaneamente in attesa del giudizio di merito sulla vertenza, che comincerà a settembre. Si misureranno nei prossimi giorni le conseguenze della sentenza sul M5S, che dovrà affrontare anche i casi di Pizzarotti e di Rosa Capuozzo, oltre che del gruppo napoletano.
Pd: Organizzata per martedì una conferenza stampa da parte della minoranza Pd vicina a Bersani. L’argomento sarà la presentazione di una nuova riforma elettorale, che possa accontentare tutte le forze politiche e soppiantare l’Italicum. Gli obiettivi della proposta saranno quelli di preservare governabilità e rappresentatività, con un impianto maggioritario e un particolare sistema per lo sbarramento che permetterà di tutelare la pluralità dei partiti. Altro punto fondamentale sarà l’eliminazione del ballottaggio, considerato un’arma a doppio taglio (favorirebbe il M5S) e che ha catalizzato molte delle critiche verso l’Italicum. La riforma verrà presentata dal senatore Federico Fornaro e del deputato Andrea Giorgis.
Politica Estera
Turchia: Dopo cinque ore di tensione e scontri, il governo di Recep Taryyp Erdogan è riuscito a respingere il golpe dei militari. L’annuncio arriva da parte del presidente attorno alle 2.30 ora italiana e porta come triste bilancio 265 morti, di cui 104 militari e 161 lealisti. L’escalation comincia alle 21.40 quando plotoni di militari bloccano il ponte del Bosforo. Erdogan è al sicuro ma i golpisti non si fermano e ad Ankara catturano il capo di stato maggiore e occupano la sede della tv di Stato Trt. Da qui dichiarano di voler sovvertire il governo che sta distruggendo “lo stato di diritto democratico e laico” e annunciano una nuova Costituzione, imponendo il coprifuoco e la legge marziale. Nel caos della notte il ministro della Giustizia individua nel leader religioso Fetuhllah Güllen, residente in Usa, l’organizzatore del golpe. Erdogan chiederà in seguito l’estradizione ma dalla Casa Bianca faranno sapere che questa avverrà solo quando ci saranno prove del suo coinvolgimento. La reazione arriva prima via Twitter e poi con una videochiamata di Erdogan rivolta al popolo e trasmessa dalla Cnn turca. Il presidente chiede l’aiuto dei cittadini, che risponderanno alla chiamata e scenderanno nelle strade. Da questo momento comincia la rivincita delle forze armate fedeli al governo che, dopo diversi scontri armati, respingono i golpisti. Erdogan atterra verso le tre all’aeroporto di Istanbul e dichiara che la situazione è sotto controllo. A piazza Taksim ad Istanbul si arrendono i primi traditori a cui seguiranno altri fino alla normalizzazione della situazione alle prime luci dell’alba, Quando tutto è finito il governo del presidente esce rinforzato, con folle urlanti inneggianti il nome di Erdogan.
Francia: La nazione guidata da Hollande prova a reagire dopo i fatti di Nizza e lo fa con un appello ai cittadini volontari. Le parole del ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve invitano i riservisti (cittadini francesi con o senza esperienza militare e quantificabili in circa 12mila) a rafforzare le forze di sicurezza che al momento contano 100mila uomini. L’Isis intanto, sfruttando quello che sembra essere diventato il suo organo comunicativo ufficiale Amaq, ha dichiarato che l’autore della strage “ha risposto agli appelli a colpire”, rivendicando di fatto l’attentato. Restano dubbi sulla natura dello stragista Mohammad Lahouaiej Bouhlel, ucciso dalla polizia. Le forze di sicurezza stanno cercando di capire se si trattasse di un lupo solitario risvegliato dalla propaganda del Califfato o se fosse un killer organizzato a compiere una strage e aiutato direttamente dall’Isis.
Economia e Finanza
Monte dei Paschi di Siena: Entro il 29 luglio Mps dovrà agire, in vista dei test dell’Eba e delle richieste della Bce. In prima istanza si dovrà chiudere con Atlante 2 per la vendita delle insolvenze. I due soggetti stanno trattando sul prezzo: nel caso si optasse per il probabile valore del 27-28% (attualmente nel bilancio queste sono valutate al 36%) si creerebbe un ammanco di 2,7 miliardi per Mps. Si dovrebbe ovviare quindi al buco o con un’operazione pubblica (per cui l’Italia sta trattando con l’Ue) o per la soluzione di mercato. Si starebbe però facendo sempre più strada l’opzione “privata”, che confiderebbe in un rinnovo dell’interesse in Borsa per Mps dopo la vendita delle sofferenze, che a questo punto dovrebbe avvenire il prima possibile. Restano però dei dubbi sulla riuscita di una tale operazione senza garanzie pubbliche. Intanto Federica Mogherini ha confermato il buono stato delle trattative Italia-Ue, affermando che è possibile “trovare un accordo che permetta di salvaguardare i risparmiatori nel pieno rispetto delle regole che tutti abbiamo stabilito”.
Rcs: Il giorno dopo la vittoria dell’Opas, Urbano Cairo ha fretta di cominciare. I tempi fisiologici per la nomina di un nuovo Cda si stimano infatti in 40 giorni ma Cairo vorrebbe accelerare le pratiche per poter essere pienamente operativo già ad agosto. Inoltre a breve la percentuale in mano a Cairo (48,8%) potrebbe salire al 61,8%. Entro giovedì infatti si saprà se International Media Holding (la cordata composta da Bonomi, Della Valle, Mediobanca e Pirelli, tra gli altri) considererà decaduta l’Opa o ricorrerà alla battaglia legale. Più probabile che Bonomi, capo della cordata, opterà per la seconda opzione. Analizzando gli investitori si nota come l’offerta di Cairo abbia ricevuto un’adesione molto alta da parte dei fondi di investimento, soprattutto esteri. Le motivazioni, secondo le parole di Paolo Basilico del fondo Kairos, sarebbero da cercare nel profilo da editore di Cairo, che si contrapporrebbe a quello di uomo di finanza di Bonomi.