Gli uomini di Neanderthal, vissuti più di 50mila anni fa sulla Terra, avevano comportamenti molto diversi. E uno degli ambiti in cui questo diventa più chiaro è il loro rapporto con i morti. Ci sono prove su siti diversi (ad esempio Chapelle-aux-Saints in Francia, e Sima de las Palomas nella penisola iberica) che l’uomo di Neanderthal seppelliva i morti. Eppure altri siti mostrano, invece, che l’uomo di Neanderthal era cannibale: mangiava la carne e rompeva le ossa dei loro compagni morti per alimentarsi. La prova di questo comportamento cannibale è stato scoperto in vari siti in Francia (ad esempio, Moula-Guercy, Les Pradelles) e della penisola iberica (Zafarraya, El Sidrón).
Un nuovo studio, condotto dal Dr Hélène Rougier,al quale ha partecipato anche il ricercatore Asier Gómez-Olivencia della’Ikerbasque UPV / EHU, ha scoperto nel Nord Europa il maggio numero di resti di essere umani Neanderthal. Molti reperti mostrano che le ossa sono state schiacciate per estrarre il midollo. Inoltre le ossa venivano usate per creare armi o modellare utensili.
L’eccezionale conservazione della collezione ha anche permesso il recuperare il Dna: confrontato con quello di altri Neanderthal, rivela che geneticamente l’uomo di Neanderthal a Goyet assomigliava a quelle di Feldhofer (Germania), Vindija (Croazia) e El Sidrón (Asturie, Spagna). Questa grande uniformità genetica, nonostante le distanze geografiche, indica che la popolazione di Neanderthal che ha abitato l’Europa era piccola.