Politica interna
Pd: Nonostante le dichiarazioni di Renzi (seguito da Boschi) di ritiro dalla politica in caso di sconfitta del referendum, il dibattito rimane aperto. Sembrerebbe che all’interno del Pd si stia facendo strada l’idea di abbassare la posta, evitando la forzatura nei confronti dell’attuale premier. Il fronte di questo piano B è trasversale e comprende diversi ministri e rappresentanti della minoranza Pd, tra cui Bersani. E’ lo stesso Bersani che prova a cambiare passo e rilanciare il dialogo sull’Italicum. Secondo l’ex segretario Pd è necessario aprire alle forze di opposizione, guardando con maggiore interesse al M5S. Ma i cinque stelle sembrano sfavorevoli alla proposta e intenzionati a proseguire la linea dura del no, con la speranza di infliggere il colpo definitivo a Renzi e al suo governo.
Roma: Dopo la sorprendente vittoria il nuovo sindaco di Roma Virginia Raggi subito al lavoro. I compiti sono tanti ma l’incarico comincia con la notizia di un nuovo giro di tangenti legato ai campi rom, con sei arresti tra imprenditori e funzionari pubblici. La Raggi si congratula via Twitter con i magistrati e dichiara che questa è la via da seguire, dichiarando che la lotta alla corruzione è uno dei suoi principali obiettivi. Il sindaco del M5S dovrà ora concentrarsi sulla composizione della giunta, i cui componenti potrebbero essere costretti a firmare il patto proposto dal M5S sulla buona condotta, pena una multa di 150mila euro. Alcuni nomi sono già stati annunciati (Ambiente, Sport, Urbanistica e Cultura) mentre per gli altri prosegue la ricerca delle persone giuste. Uno dei temi più delicati sarà quello delle partecipate, da cui si dovranno recuperare 1 miliardo e 200 milioni di sprechi, come da programma elettorale. Il primo colpo sembra già sferrato, con i vertici di Atac e Ama dimissionari, problema a cui Raggi dovrà far fronte il prima possibile.
Prodi: Continua il dibattito all’interno del Pd. Una figura storica della sinistra, l’ex premier Romano Prodi, commenta in un’intervista a Repubblica i recenti risultati elettorali e il contraccolpo subito dal Partito Democratico.
Politica estera
Brexit: Il referendum su Brexit si avvicina mentre scendono in campo i pesi massimi della politica. Allo stadio Wembley si sono confrontati l’ex sindaco di Londra Boris Johnson (a favore della Brexit) e l’attuale sindaco Sadiq Khan (per il remain). Oltre a loro diversi rappresentanti politici, in un orizzonte di alleanze che porta a contrasti anche all’interno dello stesso partito. Khan accusa Johnson di essere schierato con la destra xenofoba di Farage ma il conservatore nega con forza una vicinanza con l’Ukip. Johnson poi cerca di dimostrare come l’uscita dall’Ue non sarà una tragedia, puntando sulla dinamicità dell’economia inglese. Khan invece torna a parlare degli immigrati, sottolineandone l’importanza per lo stato e affermando che grazie al loro lavoro e contributi la sanità pubblica resta in piedi. Ma Johnson non demorde e smorza i toni, concludendo che la Brexit non significa escludere nuovi immigrati, ma un controllo più serrato nei confronti degli irregolari. A due giorni dal voto i sondaggi danno in testa il remain.
Russia: La Ue non fa sconti a Putin e rinnova per altri sei mesi le sanzioni nei confronti della Russia. I provvedimenti seguono il mancato rispetto da parte di Mosca dei trattati di pace di Minsk e delle azioni a Kiev e colpiscono entourage e leadership russe nel territorio conteso della Crimea. La decisione è stata presa dai 28 paesi membri e otterrà il via libera politico il 28 o 29 giugno. Nel frattempo si gioca una partita politica tra i membri Ue, con un blocco interessato a riaprire il dialogo con Mosca (tra cui Francia e Italia) e un blocco di stati più severo che chiede alla Russia di dimostrare degli effettivi progressi per la pace nel territorio ucraino.
Economia e Finanza
Bce: La Bce è pronta a qualsiasi scenario. Mario Draghi infonde sicurezza a pochi giorni dal voto sulla Brexit. La tensione resta comunque alta con tutti gli istituti internazionali in attesa del risultato. Lo ha ribadito la presidente Fed Yellen che ha confermato che l’uscita della Gran Bretagna potrebbe avere ripercussioni economiche importanti anche sugli Usa. Sono quindi pronti i piani di emergenza: in caso di leave Bank of England e Bce guiderebbero le banche centrali all’immissione di nuova liquidità. Se la situazione dovesse aggravarsi Draghi avrebbe a disposizione il “bazooka” del programma Omt, recentemente approvato: l’acquisto di titoli dei Paesi bersaglio di speculazione. Draghi ha poi commentato la situazione economica dell’Eurozona, dimostrando soddisfazione per l’andamento dell’inflazione. Un appello infine agli stati a mantenere il Patto di Stabilità, cercando di puntare maggiormente sugli investimenti piuttosto che sull’aumento delle tasse.
Pop Vicenza: Nuova ispezione negli uffici di Popolare Vicenza, con l’obiettivo di trovare ulteriori documenti per proseguire le indagini. Sotto la lente d’ingrandimento finiscono questa volta i finanziamenti “baciati” (che richiedono un acquisto di azioni della banca) concessi senza avvisare Bankitalia e alcuni finanziamenti concessi a gruppi imprenditoriali senza garanzie (tra cui il gruppo di Alfio Marchini e i gruppi Fusillo, Degennaro e Sorgente). Anche la Banca dovrebbe essere quindi sotto accusa a causa di una mancanza di controllo nei confronti di operazioni sospette. Commentando l’accaduto l’ad di Pop Vicenza Francesco Iorio ribadisce la disposizione alla trasparenza, così da poter risolvere la crisi il prima possibile e cominciare il rilancio della banca.