Roberto Masi, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia, giudica positivamente la prima bozza di Jobs Act. “Una proposta concreta per uscire dall’emergenza occupazione, non sarà ancora completa ma almeno è una proposta. Non posso che applaudire alla volontà espressa nel documento di Renzi di sostenere le imprese che investono e soprattutto che creano lavoro in Italia. Noi lo stiamo facendo: 1.000 nuovi posti di lavoro nel 2013 e altrettanti pianificati nel 2014”.
“Apprezziamo l’apertura al confronto con la società civile per la stesura definitiva del Jobs Act e vogliamo dare il nostro contributo, sottolineando la necessità di sostenere le aziende che assumono ma anche di dare valore alle aziende che investono in formazione. La formazione aziendale è un volano importante per la “impiegabilità” dei giovani sul mercato del lavoro. Noi ogni anno investiamo circa 800.000 ore di formazione dedicate ai nostri dipendenti. In Francia questa formazione è equiparata a un titolo di studio professionale e riconosciuta a livello nazionale. In Italia questo non è possibile. Suggeriamo a Renzi e ai suoi collaboratori di valutare anche questa proposta”.
McDonald’s Italia ha presentato oggi i risultati di una ricerca commissionata a SDA Bocconi sull’impatto occupazionale di McDonald’s in Italia e le sue proiezioni al 2015. Nel 2013 sono stati 24.072 gli occupati sul territorio nazionale tra dipendenti diretti, franchisee (ovvero 122 imprenditori, che gestiscono l’82% dei ristoranti) e dipendenti di fornitori italiani, che rappresentato l’80% delle forniture.
Per il 2015, la ricerca di SDA Bocconi stima che l’indotto salga a 27.160 occupati, 19.800 dei quali diretti, con un aumento del 29% rispetto al 2010.