Nonostante ci sia un apprezzamento per la riduzione del 62% dei costi generali di funzionamento del Consiglio regionale della Campania, la Regione “non sembra voler attuare decisi interventi” per contenere i cosiddetti costi della politica. E’ quanto sottolineato, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, dal procuratore regionale della Corte dei conti della Campania, Tommaso Cottone. Il magistrato, ad esempio, si è detto “piacevolmente meravigliato” per il taglio del 50% dello stipendio del governatore, Stefano Caldoro, che è passato dai “16.414 euro agli 8.215, comprensivi di rimborso spese”, ma ha evidenziato che occorre fare di più per la spending review.
Il procuratore Cottone ha, inoltre, evidenziato la mancanza di trasparenza: “Alla conoscenza del funzionamento dei gruppi consiliari che, secondo quanto prospettato dall’Amministrazione, non sarebbero tenuti a rendicontare sulle somme loro assegnate”. Per Cottone, gli eccessivi costi non riguardano soltanto la politica in senso stretto, ma anche il personale dirigenziale. Rispetto alla media nazionale, la retribuzione media annuale del personale dirigente del comparto Regioni-Enti locali era, nel 2007, pari a 59.402 euro, mentre la Regione Campania si attestava sui 129.061 per la Giunta e 160.226 euro per il Consiglio. “Un dato sconcertante e un’anomalia che non trova precedenti nell’intero comparto degli enti locali. Non risulta – ha evidenziato Cottone – che, nel corso di questi ultimi anni, la giunta regionale abbia operato per riallineare i compensi al dato nazionale”.