di SIMONA D’ALBORA
L’ultima tegola che cade sulla sanità campana è Il rapporto Censis 2015 che boccia il sistema sanitario nel Mezzogiorno d’Italia e in particolare in Campania. Secondo il rapporto sono troppe differenze con le altre regioni, soprattutto, in maniera specifica, si registra una bassissima soglia di fiducia da parte dei cittadini campani nei confronti del sistema nel suo complesso. Il 13,2% è la quota delle persone che nel Mezzogiorno rinuncia a una prestazione medica, contro il 6,2% del nord est, mentre in Campania è il 9,5%. In realtà nel sud, se si eccettuano alcune realtà in Puglia e in Sardegna, il tasso di soddisfazione per quanto riguarda l’accessibilità ai servizi è il più basso.
Dati, che secondo l’Istat, possono essere alla base del deficit finanziario delle Regioni e delle difficoltà degli enti a garantire i livelli essenziali di assistenza.
Una tegola che si abbatte in un momento in cui i toni della campagna elettorale sembrano alzarsi proprio sulla sanità. Nei giorni scorsi, infatti, Pasquale Napolitano, di Retenews 24, aveva svelato, in esclusiva, che il ministero della Salute, al termine della riunione congiunta tra il tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, avvenuta il primo aprile scorso, aveva bocciato il Piano di Rientro sanitario presentato dalla Regione Campania, paventando lo spettro di un commissariamento. Molte le criticità secondo il ministero:
Il costo del personale dipendente e non dipendente diminuisce di circa 62mln di euro rispetto al consuntivo 2013. Ma, sebbene si registri una diminuzione del costo per il personale dipendente andato in pensione, si registra invece un aumento del personale non dipendente e del suo costo.
Nel mirino del ministero anche i tempi di pagamento dei fornitori non conformi alla Legge, segno di un peggioramento delle condizioni finanziarie, e l’inadeguatezza del piano regionale di prevenzione i cui fondi dedicati sono stati erogati per pagare i debiti delle Asl. Il vero punto critico riguarda i Ticket: non si registra, infatti, una diretta corrispondenza tra gli aumenti al massimo dei Ticket e il risanamento dei conti, il che metterebbe a rischio indirettamente anche la copertura finanziaria per le seppur minime riduzioni di Ticket varate il primo aprile scorso. E poi ancora il tasso di emigrazione sanitaria non è diminuito, sintomo di uno stallo nella qualità del servizio. Le campagne e i programmi di prevenzione per le
malattie oncologie sono anch’esse rimaste invariate al numero del 2009
e sono molto al di sotto della media nazionale. In poche parole il ministero sottolinea che la sanità è ferma agli obiettivi che doveva raggiungere nel 2012.
Ferme al palo anche le 1118 nuove assunzioni annunciate da Caldoro e che per ora il ministero avrebbe sospeso.
Questi dati li aveva rilevati nei giorni scorsi anche Massimo Paolucci, l’eurodeputato del Pd aveva più volte lanciato l’allarme.
Nei giorni scorsi a difendere il Governatore sono scese in campo la moglie Annamaria Colao e la sorella, Alessandra Caldoro, che sottolinea che non c’è stata nessuna bocciatura e che i LEA, il Livello Essenziale di Assistenza sono migliorati.
In serata arriva anche la smentita di Ferdinando Romano, capo del Dipartimento della Regione Campania, che all’Agenparl dichiara: “In riferimento alla notizia relativa ad una presunta bocciatura del piano di rientro, si sottolinea che la stessa è totalmente falsa. Al contrario, il Tavolo tecnico dei Ministeri vigilanti (Economia e Salute) ha dato il via libera all’erogazione di altri 140 milioni di euro per la sanità della Campania. E’ l’ennesimo riconoscimento per tutte le azioni messe in campo sino ad oggi” e continua: I Ministeri hanno certificato per il 2014 un avanzo di gestione di 229 milioni di euro. Tutti soldi che verranno investiti per dare una sanità sempre migliore ai nostri concittadini. E ci hanno altresì riconosciuto un importante miglioramento dei LEA (i ben noti Livelli Essenziali di Assistenza). Siamo a 136, + 16% rispetto all’anno precedente e ben oltre il livello di guardia. Altre Regioni sono sotto di noi. “Certo restano delle osservazioni critiche su alcuni temi, che abbiamo, comunque, già affrontato con gli opportuni provvedimenti (punti nascita ed accreditamenti). “Questi sono i “fatti” descritti nel Verbale e che danno atto dell’azione positiva svolta da questa amministrazione”
Intanto l’europarlamentare del Pd Massimo Paolucci ha oggi denunciato un nuovo scandalo: “a meno di due settimane dal voto, So.Re.Sa, la Società Regionale per la Sanità, la centrale unica degli acquisti della Regione Campania per le spese sanitarie, apre i termini di una mega gara d’appalto di circa 222 milioni di euro per l’affidamento, durata complessiva cinque anni,suddiviso in sette lotti, dei servizi di vigilanza armata, custodia portierato e sorveglianza di tutte le sedi regionali delle aziende sanitarie e ospedaliere.” E conclude chiedendo: “Per So.Re.Sa., diretta emanazione di Palazzo Santa Lucia, non valgono i poteri attenuati del periodo elettorale? Senza vergogna”