Ormai siamo in piena campagna elettorale. E i giornali dedicano grande spazio a due regioni del Sud: la Campania e la Puglia, dove le sfide sono decisive.
In Campania, dove il candidato del Partito democratico, oltre a rischiare di non poter governare a causa della legge Severino, ha visto il segretario nazionale definire impresentabili alcuni candidati delle sue liste. E la Liguria dove si accendono i fari sulla candidatura di Pastorino, fuoruscito dal Pd dopo la clamorosa frattura che ha portato Sergio Cofferati ad abbandonare il partito. Oggi molti elementi rendono difficili le stime. «E basta con questo vezzo nazionale d’inchiodare Napoli e la Campania all’immagine eterna della Camorra! – Dice il candidato del Pd, De Luca, in un’intervista al Corriere della Sera – Io voglio aprire una nuova stagione politica, voglio dare spazio ai tanti esempi positivi presenti nei nostri territori. Poi, la credibilità nelle battaglie di legalità sono date non dalle parole che si dicono, ma dalla vita che si fa; non da moralismi da salotto televisivo, ma dalla militanza nei quartieri, accanto alla gente in carne ed ossa, dové la camorra non è uni immagine letteraria, ma ha il volto fisico di chi t’intimidisce, condiziona la tua vita e toglie serenità alle famiglie. Io sono impegnato su questa trincea».
In Puglia, invece, oggi che sbarca in Puglia, Silvio Berlusconi ha già trovato le parole per affrontare Raffaele Fitto, dato a un passo dalla scissione da Forza Italia. «Pensa solamente ai fatti suoi», continua a ripetere l’ex premier. «Un anno fa», è il ragionamento berlusconiano, «Fitto chiese una deroga a correre per le Europee dicendo che in Puglia era il più forte, che con lui in pista non ce ne sarebbe stato per nessuno. Proprio in virtù di quella spiegazione, all’inizio dell’anno io stesso gli ho proposto per settimane di candidarsi a governatore». Ottenendo quel rifiuto che oggi Berlusconi spiegherà con poche parole. Tra i fittiani, c’è chi preme per accelerare la «separazione» da Forza Italia, sfruttando l’onda lunga delle divisioni pugliesi. E chi, invece, sta implorando Fitto di attendere un «segnale». Ad Arcore non danno molto peso alla scissione.L’unica cosa che preme all’ex premier è accelerare il rinnovamento.
«Ovviamente non sono soddisfatto dei risultati del Trentino Alto Adige – Dice Berlusconi in un’intervista – ma non le sarà sfuggito che Forza Italia ha presentato le liste solo in 4 Comuni su 150, privilegiando negli altri le civiche. Per questo è del tutto arbitrario trarre da un dato così particolare un’indicazione generale. È una regione storicamente difficilissima per noi: alle ultime politiche, nelle quali a livello nazionale siamo arrivati praticamente alla pari del centro-sinistra, il Pdl unito ha preso solo il io96. In queste amministrative le liste civiche di sostegno ai sindaci, ispirate da noi e votate dai nostri elettori, hanno raccolto parecchio consenso. Se sommiamo i voti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e liste civiche, il risultato è superiore a quello raccolto dal Pdl tutto unito. Questo lo sanno benissimo coloro che per piccole rivalse interne o per ragioni di propaganda elettorale cercano di strumentalizzare un dato puramente locale, dandogli un significato che assolutamente non ha».