Marcello Guastella*
Si proprio cosi, forti con i deboli e deboli con i forti! È questa la conclusione che si può trarre dalla esecuzione di sfratto che stamane vedeva impegnato l’ufficiale giudiziario del tribunale di Ragusa nei confronti dei sig Calvo al confine tra i territori di Ragusa e Modica, la cui casa abitazione e terreni sono stati svenduti all’asta.
Si tratta di un caso in cui ancora una volta una famiglia non riesce a vivere del proprio lavoro, è palese ed evidente lo sfascio sociale ed economico in atto, al quale fa da contraltare l’indifferenza di una classe dirigente inetta. Cosa sia la legge per i sig calvo non lo sappiamo ma sappiamo che ci troviamo di fronte ad un caso limite. Sono un tutt’uno con la propria azienda, non riusciamo a pensare ad un’altra destinazione, vivono una realtà che non ha nessun contatto con il mondo della globalizzazione e della speculazione finanziaria, ogni cosa è pensata nel loro mondo funzionale e strumentale al mantenimento di un equilibrio tra natura e vita, ed il lavoro è pensato come rispetto della stessa natura. Mai potevano pensare che il frutto del loro lavoro non potesse garantire la propria azienda e sussistenza, ed in questo caso hanno conosciuto il lato duro ed inflessibile della legge. Meno male che non sono a conoscenza delle malefatte della nostra classe dirigente, delle ruberie dove quasi nessuno è chiamato dalla legge a rispondere davanti ad un giudice.
Proprio per questo eravamo lì in cda 5 vie, per guardare come opera il volto duro della legge, ed abbiamo constatato che il manovratore non vuole essere disturbato, è in atto un banchetto dove nessuno vuole lasciare il posto, appartamenti, aziende, sono giornalmente svenduti all’asta e tanti sono pronti ad approfittarne.
Lunedi mattina saremo a ragusa in via australia 34, pure li la legge imporrà il volto serio della stessa, purtroppo solo lì.
*FORCONI