Politica interna
Legge elettorale – Inizia domani in commissione Affari costituzionali il percorso della terza (e decisiva) lettura dell’Italicum. Non si placa lo scontro nel Pd tra l’ala guidata da Matteo Renzi, che non intende modificare di una virgola il testo della legge, e la minoranza che minaccia di non votare il testo se resta invariato. In Commissione, è la minoranza ad avere i numeri e il premier chiederà ai deputati della sinistra Pd che ne fanno parte di lasciare il posto, perché l’Italicum possa proseguire senza ostacoli. Nella doppia veste di capogruppo e leader della corrente di Area Riformista, il ruolo più difficile toccherà a Roberto Speranza che cercherà fino all’ultimo una mediazione che scongiuri la spaccatura del partito.
Forza Italia – «Francesco Schittulli resta il nostro candidato in Puglia». Le parole di Silvio Berlusconi sembrano quasi una resa ai voleri del ribelle Fitto. E perché assumano la sfumatura del compromesso, il leader degli azzurri ci mette dei paletti: le liste devono essere rinnovate e le indicazioni della Rossi vanno rispettate. Il quadro pugliese è desolante e l’incubo della disfatta elettorale si fa sempre più concreto. Dopo che dalla scena si sono ritirati i possibili sostituti di Schittulli (Vitali, Poli Bortone e Sisto) i fedelissimi consigliano all’ex Cavaliere di andare incontro ai fittiani. Difficili capire chi in questa battaglia sarà il vincitore e chi lo sconfitto, soprattutto considerando che lo scontro non si limita al tacco d’Italia ma coinvolge tutte le Regioni che andranno al voto il prossimo 31 maggio.
Politica estera
Usa – Intervistato dal New York Times, il presidente Barack Obama spiega la strategia che sta dietro all’accordo con l’Iran sul nucleare. L’America si deve assumere qualche rischio per cogliere nuove opportunità, ha detto Obama: gli Usa mettono tutto il loro impegno negli accordi, pur conservando la capacità di rispondere a chi non rispetta i patti. Inoltre, l’intesa invia un messaggio all’intera regione: chi lancerà nuove minacce se la vedrà con gli Stati Uniti. Obama ha anche spiegato di capire i timori del popolo ebraico ma ha ribadito che l’accordo sarà un modo per garantire la sicurezza in modo più efficace.
Kenya – I caccia dell’aviazione di Nairobi hanno bombardato ieri le basi degli estremisti islamici al Shabaab nella regione di Gedo, in Somalia. È la prima reazione militare dopo il massacro al campus universitario di Garissa, annunciata nei giorni scorsi dal presidente Uhuru Kenyatta. Intanto, crescono le polemiche sul ritardo del blitz della polizia nel college: secondo il Daily Nation, le autorità attesero sette ore prima di intervenire e, una volta sul posto, ci misero solo 30 minuti a uccidere gli jihadisti e porre fine all’attacco. E a proposito del crescere di episodi di terrorismo nel mondo e della minaccia che riguarda anche il nostro Paese, parla il ministro degli Esteri Gentiloni in un’intervista al Corriere della Sera. «Contro i terroristi tutte le opzioni sono possibili, anche la scelta militare», ha detto Gentiloni.
Economia e Finanza
Def – Una manovra in due tempi per non alzare le tasse. È questo il piano che il premier Renzi intende inserire nel Documento di economia e finanza. Oggi il governo ne discuterà solo una bozza, mentre la versione completa, con il cronoprogramma delle riforme, sarà affrontata venerdì. Nel Def sono previsti dieci miliardi di tagli per enti locali, ministeri e municipalizzate, difficilissimi da realizzare in un solo anno. Per questo, si affaccia l’ipotesi di limitare la correzione dei conti pubblici del 2016 e del 2017, rinviando il pareggio strutturale di bilancio al 2018. Resta poi da risolvere il nodo delle tasse sul lavoro: gli sconti per il 2016 sono scoperti.
Grecia – Il ministro delle Finanze Varoufakis ha rassicurato il Fmi: come previsto, il prossimo 9 aprile Atene rimborserà al Fondo i 460 milioni di prestito. Dopo l’incontro con Christine Lagarde, nelle prossime ore Varoufakis vedrà anche esponenti del Tesoro americano: gli Stati Uniti sono infatti preoccupati che la crisi greca fermi la timida ripresa in atto in Europa. Intanto il premier Tsipras si prepara a volare a Mosca per incontrare Vladimir Putin: il leader russo potrebbe chiedere di bloccare nuove sanzioni alla Russia con il veto greco in cambio dell’eliminazione del divieto di import di alcuni prodotti agricoli ellenici. Improbabili invece aiuti di tipo finanziario, viste le precarie condizioni economiche di Mosca.