“Poco prima di arrivare nella zona dove c’è stata la frana a Posillipo – raccontano Francesco Emilio Borrellid ei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – appare evidente uno stato di degrado e di cedimento complessivo dell’area. Nella zona sottostante al palazzo che ha ceduto nei giorni scorsi un altro muro di contenimento ha perso dei pezzi obbligando le autorità a chiudere un lungo tratto di marciapiede e ad sopprimere una fermata del bus a Via Orazio per non mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri. Intanto i Vigili del Fuoco stamattina hanno fatto dei sopralluoghi ulteriori sull’edificio e hanno dato la possibilità ai residenti di prelevare tramite il loro personale dalle loro abitazioni i beni di prima necessità e quelli personali. Gli alberghi della zona che hanno ospitato alcune famiglie secondo diversi sfollati non hanno praticato alcuno sconto ma anzi secondo quanto è stato raccontato hanno fatto il prezzo pieno previsto per le vacanze di Pasqua. La famiglia del portiere del palazzo ha dormito nella Chiesa di Sant’Antonio a Posillipo. Tutta la zona è stata recintata”. “Secondo i primi dati – continuano Borrelli e Simioli – il muro che ha ceduto sarebbe di proprietà privata. Questo non giustifica lo stato di degrado e la mancanza di controlli su una zona ad altissima cementificazione e con seri rischi di dissesto idrogeologico. Anche questa volta il caso ha evitato la tragedia non provocando vittime ma ci si può continuare ad affidare al caso? Non sarebbe meglio controllare e prevenire certi fenomeni che purtroppo avvengono sempre più frequentemente nella nostra città?”