“Forse è la volta buona”. Questo il commento del presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino al provvedimento emanato dall’assessore Nino Caleca di nomina di un commissario ad acta all’ARSEA (Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura) con il compito di definire ed attuare gli atti gestionali, urgenti ed inderogabili, propedeutici alla liquidazione dell’ente.
Di ARSEA e della sua abolizione si è sempre parlato ad ogni vigilia di finanziaria regionale salvo poi a scoprirla inaffondabile e resistente a tutti gli attacchi. Un ente che per oltre un decennio ha ottenuto ingenti finanziamenti pubblici, in media 500 mila euro l’anno, senza mai operare.
“L’augurio – continua Pottino – è che l’assessore Caleca riesca in ciò che ad altri non è stato possibile ottenere. L’ARSEA non è altro che un doppione dell’AGEA nazionale, organismo che nonostante tutto riesce ad erogare senza eccessivi ritardi gli aiuti comunitari. Sarebbe stata una inutile strozzatura in netto contrasto con la necessità di rendere più snella la macchina burocratica. Semmai – conclude il presidente della Confagricoltura siciliana – sarebbe stato più utile puntare sui canali dell’informatica con il potenziamento del digitale e dei centri che offrono assistenza agli operatori agricoli”.
Nelle Regioni in cui questi organismi pagatori sono presenti è in atto una seria riflessione per la loro abolizione essendo nel frattempo venute meno, tra l’altro, le possibilità di anticipare con fondi regionali le erogazioni comunitarie.
L’ARSEA Sicilia è balzata agli onori della cronaca nazionale ogni qualvolta si è affrontato il problema degli sprechi, indicata come esempio di cattiva amministrazione.