Politica interna
Quirinale – Domani, primo voto per l’elezione del nuovo capo dello Stato. Dalle consultazioni che ieri Matteo Renzi ha avuto con le delegazioni dei partiti, è emersa un’indicazione comune: il presidente della Repubblica sarà un politico e non un tecnico. Oggi è la giornata della stretta sui nomi, partendo da due incontri fondamentali: in mattinata, il premier vedrà Pier Luigi Bersani e, all’ora di pranzo, sarà la volta di Silvio Berlusconi che ieri ha volutamente disertato l’incontro con le delegazioni. Tre i nomi su cui si concentra la mediazione: Mattarella, Amato e Padoan. In casa 5 Stelle contrordine di Grillo che, stamattina alle 9, aprirà sul blog le procedure di voto per le Quirinarie. Nella rosa di nomi che sarà sottoposta al referendum online dovrebbe esserci anche Romano Prodi. Ieri sera, all’arrivo al Nazareno per incontrare Renzi, i fuoriusciti del Movimento sono stati accolti da un gruppo di ex colleghi con spunti e insulti.
Italicum – Il patto del Nazareno regge in Senato dove, ieri sera, la nuova legge elettorale è stata approvata con 184 sì, 66 no e 2 astenuti. Ora passa alla Camera per il via libera definitivo. In polemica con l’Italicum, non hanno partecipato alla votazione 24 senatori Pd e 12 di Forza Italia. Renzi e Maria Elena Boschi si godono il successo. Intervistata da Repubblica, il ministro delle Riforme ha sottolineato il contributo positivo e fondamentale dato dai senatori forzisti ma ha anche ribadito come, al voto finale, la maggioranza sia comunque stata autosufficiente.
Politica estera
Grecia – I ministri dell’esecutivo guidato da Alexis Tsipras hanno giurato ieri pomeriggio nel palazzo presidenziale di Atene. A soli tre giorni dal voto, il governo è già pronto e in attività. Il primo esecutivo di sinistra anti-austerità dell’Unione parte da produttività e spending review. I ministri si riducono da 19 a 11 e fra loro non c’è nessuna donna. Alle Finanze c’è Yanis Varoufakis, 53 anni, economista, blogger e professore in Texas che si definisce un “marxista libertario”. Al leader e fondatore della destra nazionalista dei Greci I ndipendenti, Panos Kammenos, va invece la Difesa: Kammenos sarà al centro dei sottili equilibri tra Mediterraneo ed Europa sud-orientale e dovrà affrontare le dispute con la Turchia.
Libia – È stata un’azione in pieno stile militare quella che ieri mattina ha sconvolto l’hotel Corinthia di Tripoli. Intorno alle 10, una o due autobombe sono state fatte esplodere nei pressi dell’albergo, mentre almeno quattro uomini armati hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con le guardie presenti all’entrata, uccidendone tre. I sistemi di sicurezza non hanno retto e gli assalitori sono penetrati nella struttura sparando all’impazzata e facendo almeno altri cinque morti, tutti stranieri. Non è chiaro cosa cercassero i terroristi ma l’obiettivo era parecchio sensibile: l’hotel Corinthia ospitava da mesi ambasciate e politici, tra cui il premier del governo libico parallelo.
Ucraina – In un’intervista a Repubblica, l’ex eroina della Rivoluzione arancione Yiulia Tymoshenko lancia l’allarme sulla situazione drammatica in cui versa il suo Paese: “Qui siamo in guerra, l’Occidente ci aiuti a fermare l’invasione. Il mondo perde tempo, mentre Mosca viola gli accordi di Minsk”, ha detto la Tymoshenko, prima donna, nel 2005, a ricoprire la carica di premier.
Economia e Finanza
Stime Bankitalia – La crescita nei prossimi mesi sarà significativamente superiore alle previsioni della Banca d’Italia, anche se il quadro macroeconomico resta fragile e la situazione del nostro Paese migliora con lentezza. La valutazione è del vicedirettore dell’istituto, Fabio Panetta. Per il 2015 era previsto un aumento del Pil di 0,4 punti percentuali e dell’1,3% nel 2016. A imprimere una spinta alla crescita è il programma di acquisto di titoli di Stato, il Quantitative easing promosso dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Panetta non dà cifre ma si parla di un effetto Bce sulla crescita attorno all’1% l’anno in linea con l’aumento aggiuntivo indicato da Confindustria, pari all’1,8% nel biennio. Tra le conseguenze di questa mossa, secondo il direttore generale del Debito pubblico del Tesoro Maria Cannata, c’è anche la possibilità che le aste dei Bot potranno essere realizzate a tassi negativi.
Reazioni al voto greco – Prime scintille tra Grecia e Ue in vista delle trattative sul debito. Il viceministro e portavoce del nuovo esecutivo Euclid Tsakalotos ha dichiarato che è irrealistico pensare che la Grecia lo ripaghi interamente. Dura risposta della cancelliera Angela Merkel che, durante una riunione dei parlamentari Cdu-Csu, si è detta “sorpresa” dalla richiesta avanzata da Syriza e ha ribadito che non ci saranno sconti. Per il ministro dell’Economia Padoan c’è comunque la volontà di arrivare a una soluzione condivisa. Soluzione che proverà a trovare il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem che venerdì sarà ad Atene per incontrare i rappresentanti del nuovo esecutivo. È convinto che si giungerà a un’intesa anche Pierr