di SIMONA D’ALBORA
Terme di Agnano senza pace, sembrava che la risoluzione ai problemi fosse vicina con l’affidamento della gestione del parco termale al gruppo calabrese Terme Service srl di Giuseppe Trimarchi che gestisce già le Terme di Galatro in Calabria, ma alla verifica degli atti, il presidente Marinella De Nigris si è accorta che i documenti presentati dalla società calabrese erano irregolari riscontrando l’assenza di corrispondenza tra i documenti presentati e la realtà, sia sotto il profilo della solidità finanziaria che sotto quello del volume di affari. In poche parole la Terme Sevice si era impegnata a pagare un canone di 380.000 euro l’anno per 30 anni e ad investire 10 milioni e 136.000 euro in 10 anni, notizia che suscitava perplessità a Galatro stessa, visto che in molti lamentano proprio un’assenza di programmazione di svilluppo delle terme calabresi. Sembra, infatti, che a Galatro la Terme Service non abbia né attuato il piano occupazionale né gli obiettivi di marketing contenuti nel proposta originaria di gestione e il rilancio del parco termale calabrese non sarebbe mai avvenuto. Inoltre la stessa società avrebbe pessimi rapporti con l’amministrazione comunale galatrina che renderebbe incerte le prospettive future delle stesse terme, dal momento che anche la convenzione sarebbe in scadenza nel 2016.
Intano Marinella De Nigris, dopo aver informato dell’accaduto il Comune di Napoli e gli assessori Salvatore Palma ed Enrico Panini, ha già portato la documentazione alla Procura che dovrà verificare se si tratta di una truffa. A quanto si apprende, il presidente avrebbe avuto la conferma dalle banche che le certificazioni presentate dalle Terme Service sarebbero fasulle. Vista la revoca dell’aggiudicazione provvisoria alla società calabrese, sono riaperti,e si chiuderanno il 2 marzo prossimo, i termini per la presentazione della proposta.
Mentre gli 80 lavoratori delle Terme di Agnano sono ancora in rivolta: da settimane ormai non ricevono gli stipendi arretrati e hanno messo in atto una serie di manifestazioni per protestare, ieri hanno occupato il parco termale e oggi hanno fatto un sit-in sotto Palazzo San Giacomo, in gioco il futuro di 80 famiglie che chiedono chiarezza sulle prospettive delle terme. Ma il presidente è fiducioso, ha, infatti, chiesto un fido al Banco di Napoli per pagare gli stipendi e mentre tredicesime e contributi sono già stati versati.
Resta da sciogliere un altro nodo legato alla proposta della società calabrese: si era impegnata anche a pagare gli stipendi di 60 lavoratori, il comune quindi sarebbe in ritardo sulla messa in mobilità di 20 dipendenti.