La maestra che insegna al Collegio di Maria al Borgo ha denunciato l’Istituto dove lavora dichiarando di aver percepito per dieci anni 310 euro al mese nonostante ricevesse in busta paga 1.200 euro. La maestra ha subito questo “trattamento economico” altrimenti avrebbe perduto il posto di lavoro. La versione è stata confermata da un’altra docente che ha avuto lo stesso trattamento: è scattata quindi l’accusa di estorsione nei confronti di un gruppo di suore del Collegio di Maria al Borgo a Palermo.
Sotto processo ora è finita anche la direttrice, Suor Teresa davanti alla Quinta Sezione del Tribunale di Palermo secondo le accuse rivolte dalla maestra che ha subito per anni un’estorsione vera e propria. Anche Suor Stella e Suor Gemma sono indagate: sono loro che si occupano dell’amministrazione del Collegio. L’accusa è per il reato di estorsione. Il 3 febbraio l’udienza fissata dal Giudice che ha già ammesso la responsabilità della congregazione religiosa. La notizia dell’accaduto è stata riportata dalla Repubblica nell’edizione palermitana.
La maestra che ha denunciato le suore è stata licenziata nel 2010: ha deciso di denunciare perché i soldi che mancavano ogni mese in busta paga andavano direttamente alle suore. La maestra ha ricevuto anche un TFR dimezzato rispetto a quello che risultava dalle carte. Le indagini sono in corso e certamente questo caso aprirà una strada sul lavoro nero che coinvolge molti insegnanti nel settore privato.
(di Laura Bercioux)