E’ polemica in Basilicata per la proposta dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale di ritoccare i vitalizi agli ex consiglieri e di prevedere delle riduzioni per quanti percepiscono vitalizi per cariche parlamentari ed europarlamentari. L’associazione che riunisce quanti hanno già rivestito cariche ha già preso carta e penna per protestare contro il tentativo di toccare i diritti acquisiti ed è stata indetta l’assemblea plenaria per il 24 gennaio.
La proposta di legge uniforma i requisiti adottati dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative (65 anni di età e almeno 5 anni di mandato) ed istituisce un contributo di solidarietà , con tre aliquote, sui vitalizi erogati, al quale si aggiungerebbe un ulteriore taglio per quanti percepiscono anche un altro vitalizio per l’attività parlamentare svolta. L’associazione degli ex consiglieri ed assessori invita l’Assise ”ad astenersi da provvedimenti legislativi finalizzati ad imporre contribuzioni di solidarietà ” che possono essere versati in modo volontaria e minaccia ”impugnative” degli atti di ”dubbia legittimità ”.
Il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza ha replicato sulle decisioni già prese per i consiglieri in carica. ”Il Consiglio regionale ha ridotto le indennità dei consiglieri e deciso che un terzo delle somme corrisposte per i rimborsi spese devono essere destinate ai contratti dei collaboratori oppure restituite – ha spiegato – I consiglieri regionali eletti per la prima volta in questa legislatura non percepiranno, inoltre, né il vitalizio nè l’indennità di fine mandato”. Per Lacorazza, inoltre, ”le somme risparmiate, comprese quelle che riguarderanno il possibile taglio dei vitalizi nel quinquennio 2015/2020, saranno impiegate per attività istituzionali”.
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