Di LAURA BERCIOUX
Giorgia Angela è la bimba che ha vissuto un soffio di vita, la madre l’ha partorita, messa in una borsa rossa, insieme con le forbici con cui ha reciso il cordone e una scarpa, poi l’ha buttata in un cassonetto dei rifiuti. Così si è consumata la tragedia di una vita negata e di una madre di soli 30 anni che ha portato avanti una gravidanza nascosta: ha già tre figli e un marito, un militare, che ignorava tutto. In Chiesa i volti sgomenti, le lacrime di dolore dei nonni e qualche momento di tensione. Quando un giornalista ha cominciato a scattare troppe foto, un familiare ha reagito e all’inizio della funzione funeraria, sono volati calci e pugni.
Il sindaco Orlando era alla cerimonia accanto al padre della piccola Giorgia, le parole del prete che invocava questa bimba ora diventata un angelo, e la gente si è stretta intorno a quel piccolissimo feretro bianco ricoperto di rose e tanti fiori. Rosa Rau del Movimento per la Vita e della Culla ha letto il passo ai fedeli. La madre della bimba è in Ospedale al Cervello di Palermo piantonata dai Carabinieri e accusata di infanticidio. Cosa spinge una donna a buttare via il proprio figlio dopo averlo partorito tra i dolori e quella che dovrebbe essere una gioia, non sta a noi giudicarlo, ma non si può restare indifferenti: avrebbe avuto tante possibilità per darla in affido e partorirla in anonimato o depositarla nella Culla per la Vita.
La madre racconta che è tornata dopo alcune ore a quel cassonetto ma vista la folla, i Carabinieri è andata via. Ripensamenti? Sensi di colpa? Ora afferma che vorrebbe essere lei al posto di quella bimba che per un attimo ha visto il mondo, un mondo fatto poi di buio perché la piccola Giorgia altro non vedrà che la luce del Paradiso. Un bimbo che diventa un rifiuto umana rappresenta quanto la nostra società sia sempre più immersa nel fango, nei prori vizi, peccati e disumanità. Troppa disumanità.
“Quello di oggi è un giorno di dolore per tutta la città. Rimarranno nella memoria di tutti noi lo sgomento e a rabbia per un gesto atroce che è stato compiuto, insieme all’impegno a rafforzare lo sforzo di tutte le istituzioni affinché simili tragedie non abbiano a ripetersi, dichiara il sindaco Leoluca Orlando che ha disposto che ai funerali fosse presente il Gonfalone della città “come segno di omaggio a questa bambina e segno di partecipazione di tutta la nostra comunità.”