Nuove rilevazioni sulla strategia della tensione degli anni Novanta. “Nel 1996 venne da me un parente dei Madonia che io avevo visto in compagnia di Giovanni Brusca e mi disse che Claudio Martelli doveva essere ucciso perchè aveva tradito le nostre aspettative”. A dirlo è il pentito Angelo Siino proseguendo la sua deposizione al processo per la trattativa Stato-mafia.
“Mi disse: ‘So che sei in grado di avere l’indirizzo di Martelli a Roma’. Mi disse che lo volevano uccidere. Mi spiegò: ‘questo cornuto deve capire che non si può tradire impunemente un’organizzazione di questo tipo, ci ha preso per il culo e ora deve pagare”. Poi racconta: “C’era un certo sfottò da parte di certi democristiani vicini all’ambiente di Cosa nostra, quando nel ’91 Martelli chiamò a lavorare con se al ministero della Giustizia, Giovanni Falcone”.