L’ex-premier Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio a Napoli, imputato per corruzione nell’ambito del procedimento sulla compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi nel 2008. Il processo si celebrerà davanti alla V sezione penale di Napoli, con la prima udienza fissata per l’11 febbraio 2014. Accolta, invece la richiesta di patteggiamento per l’ex-senatore Sergio De Gregorio, che è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione. Con Berlusconi è stato rinviato a giudizio anche l’ex-direttore de “l’Avanti”, Valter Lavitola, che all’udienza preliminare, aveva reso dichiarazioni spontanee. Quest’ultimo avrebbe ammesso di avere consegnato ingenti somme di denaro a De Gregorio, aggiungendo che questi erano proventi del finanziamento al quotidiano socialista, e che servivano a rimborsare in parte un prestito dell’allora senatore. La vicenda, come è noto, risale alla legislatura 2006-2008, quando il secondo governo presieduto da Romano Prodi, che poteva contare su una maggioranza ristrettissima a Palazzo Madama, cadde in seguito al cambio di schieramento di alcuni senatori, che non rinnovarono la fiducia all’esecutivo. Secondo tesi illustrata dall’accusa De Gregorio fu pagato da Berlusconi tre milioni di euro, di cui due in nero e uno versato all’associazione culturale “Italiani nel mondo”, fondata dallo stesso De Gregorio. Il denaro sarebbe stato transitato tramite Valter Lavitola. Immediate le reazioni politiche alla decisione del Gup di Napoli su Berlusconi, su cui già pende la richiesta di decadenza della Giunta del Senato, in seguito alla condanna per il processo Mediaset.
“Milano chiama – commenta il capogruppo al Senato Renato Schifani – Napoli risponde. L’accerchiamento giudiziario sul presidente Berlusconi continua, senza esclusione di colpi. L’obiettivo però non sarà raggiunto. Gli siamo ancora più vicini in questo particolare momento. Nessuno si illuda, Silvio Berlusconi resterà a lungo il leader del centrodestra e della maggioranza degli italiani”. Gli ha fatto eco il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta: “Il circuito mediatico-giudiziario – ha affermato – è in piena attività. Prima le calunnie strombazzate a ‘Servizio Pubblico’, che ha ospitato per l’occasione il senatore De Gregorio, campione del pentimento con accusa incorporata e pagata con l’innalzamento a eroe, poi il passaggio del testimone da Santoro-Travaglio al giudice di Napoli che ha disposto prontamente un nuovo processo contro Berlusconi. Dov’è la novità? La guerra dei vent’anni contro il leader di Forza Italia diventa la guerra dei ventuno, ventidue anni. Questa spaventosa macchina che calpesta diritto e decenza è ormai come un alieno impazzito, che però sa benissimo chi divorare. Gli italiani onesti – conclude -non rinunceranno a cercare e ottenere vera giustizia usando tutti gli strumenti della democrazia e della non violenza”.
fonte il Velino