Giuseppe Cristoforoni
Ciò che è accaduto alla fine dell’ottocento nella nostra Città nell’arco dei vent’anni che partirono dall’epidemia di colera dell’83, posero le basi dal 1884 in poi, attraversando un’ intero ventennio di frenetica attività civica, intellettuale, tecnica ed innovativa per la ripresa della Città, che fu’ però stroncata nel 1904 dall’intervento miope e prevaricatore, “o forse lungimirante”; di un Governo che impose, violando prescrizioni precise, ed attuando in deroga ad ogni disposizione dettata dal piano Comunale, un’Industria altamente inquinante ed invasiva, nel luogo destinato ad essere una zona balneare Termale ed alberghiera. Immaginiamo, per un istante la zona industriale decretata dal Comune nel 1887, ad Est, “IL QUARTIERE INDUSTRIALE-OPERAIO” e, nel contempo la piana di Bagnoli con il progetto di lamont young realizzato, ed affiancato a tutte le Terme già esistenti con gli annessi Lidi balneari da Piazza Bagnoli a la Pietra, con il rione del marchese Giusso completato come da stile prescritto dal contratto di progetto; pensiamo cosa sarebbe potuta essere oggi la nostra Città.
Oggi dopo 110 anni di cui 20 passati parassitariamente dal 1994 al 2014, Tempo che avrebbe dovuto far rinascere e riscattare il luogo, il luogo, Bagnoli, lo hanno desertificato rovinato, compromesso forse più della fabbrica stessa. Ora a Bagnoli abbiamo una seconda opportunità, una opportunità che riguarda tutta la Città, opponiamoci con tutte le nostre forze allo scellerato piano di Renzi, convinto, che con il cemento, le trivelle e il gas risolleverà le sorti della Nazione.
(1884 – 1904)
Nell’estate del 1883 una grave epidemia di colera colpì Napoli: L’epidemia pose la riqualificazione della città di Napoli al centro del dibattito dell’opinione pubblica Nazionale e legò, le urgenti misure igieniche di cui Napoli necessitava, al più ampio obiettivo della modernizzazione della città.
Si cominciò a parlare per la prima volta di un intervento straordinario per Napoli. La legge «per il risanamento della città di Napoli» fu approvata nel gennaio 1885 e prevedeva la bonifica dei quartieri bassi, con finanziamento statale, l’ampliamento della città, con la costruzione di nuovi rioni, la realizzazione di fognature e il proseguimento della costruzione dell’acquedotto del Serino.
Sarà nelle intenzioni dei progettisti, privilegiata, la costruzione di luoghi e servizi per l’accoglienza turistica, il miglioramento dei sistemi di trasporto, siti di commercio, cultura , svago ma anche progettazione di strutture sanitarie, di rappresentanza e i cosiddetti “luoghi della memoria”.
Nell’area orientale di Napoli si sviluppò un polo industriale che vide la presenza di fabbriche siderurgiche e sedi manifatturiere , in particolare prodotti di pellame e manifatture tessili oltre alle ceramiche.
Questa concentrazione produttiva unita alla presenza della stazione ferroviaria suggerì alle amministrazioni programmi tesi alla crescita industriale del luogo.
All’esposizione di Torino del 1884 fu’ presentato il progetto del “quartiere industriale” per Napoli e la perimetrazione della zona franca, che andavano a coniugare, progresso scientifico e prosperità economica con il benessere collettivo e sociale.
Nell’area occidentale dopo le opere di bonifica nella piana di Bagnoli, nel 1830 vennero riscoperte le sorgenti termali, l’antica fonte Juncaria, nel 1832 si crearono gli stabilimenti Termo – balneari, localizzati nell’attuale piazza di Bagnoli Fra cui, lo stabilimento termale e Bagno Manganella, lo stabilimento termale e Bagno Masullo, attivato nel 1827, lo stabilimento termale e Bagno Cotroneo del 1831; E il più antico Balneum Balneoli, proprietà Patamia con casa di salute a la Pietra.
Sempre del 1884 è il progetto dell’ing. Lamont Young, del 1884 per la zona tra Bagnoli Coroglio.
Il progetto prevedeva un arioso rione “Campi Flegrei” dove immersi in una scenografica sistemazione a verde e a giardini, con ampi canali navigabili, erano: alberghi, palazzi per esposizioni, abitazioni e luoghi per il tempo libero, nel progetto una galleria navigabile attraversava la collina di Posillipo collegando il rione Campi Flegrei col fantasioso rione “Venezia” di Mergellina.
Ma dopo una prima fase di concordia amministrativa dettata dall’urgenza e dall’attenzione Nazionale, seguirono quattro anni di stallo dei lavori, bloccati di fronte alle difficoltà e alle lotte interne alle giunte che si scioglieranno e si formeranno sulla questione dei lavori del Risanamento.
Nel 1887 il comune di Napoli tornò a discutere la possibilità di un piano regolatore, per sviluppare di pari passo , industria, commercio e urbanistica, così come nelle altre città italiane; in più delle altre l’accoglienza turistica.
La commissione che si occupò di redigere il piano regolatore tornò a parlare del nuovo quartiere “modello” il quartiere industriale e operaio, progetto localizzato nella zona orientale della Città, nei pressi della Stazione Centrale, separato dalla zona residenziale con un grande parco pubblico, servito da un canale navigabile, collegato direttamente con il porto. Si propose difatti, la creazione di un canale navigabile , che permetteva il trasporto di merci , e allo stesso tempo avrebbe risolto il problema della bonifica dell’area, con lo sbocco a mare delle acque presenti in zona. Le acque si sarebbero riversate ad una profondità di circa cinque metri dalla superficie del mare, permettendo il libero movimento delle acque da sempre elemento di malsania del luogo. Oltre alla valenza produttiva erano previste nuove abitazioni destinate alla classe operaia. Il piano regolatore del nuovo rione industriale fu approvato nel 1887 e inserito come opera di risanamento nei fondi spesa assegnati dalla legge speciale del 1885.
Nel contempo l’ing. Lamont Young, nel 1888 presentò il progetto una seconda volta, e, il Consiglio Comunale ne approvò la Concessione; e gli furono accordati sei mesi per consentirgli la presentazione di una Società legalmente costituita con capitale adeguato.
L’anno dopo venne rilasciata una proroga per il deposito della cauzione. Il 12 agosto del 1892 la concessione decadde.
Nel contempo, La nascita del Quartiere di Bagnoli: Nel 1888 con concessione Comunale, il Marchese Candido Giusso avviò la costruzione del nuovo quartiere, il regolamento stipulato prevedeva contratti di enfiteusi (diritto reale di godimento su una proprietà altrui) per il miglioramento della zona, la lottizzazione prevedeva, in uno schema a scacchiera Di tipo “ippodameo” con orientamento nord-sud; villini a giardino, con un massimo di due/tre piani, con intervalli uguali tra spazi costruiti e spazi vuoti. Il piano si concretizzò in un insediamento residenziale -balneare.
L’opera di risanamento della città di Napoli perderà il carattere emergenziale e i suoi lavori si protrarranno ben oltre i tempi previsti. Inoltre, la gestione dei finanziamenti destò subito sospetti: inchieste amministrative sulle case popolari e sulle opere del Risanamento e un clima di sospetto si tradussero nel primo commissariamento del comune di Napoli, sciolto nel 1891 e affidato al commissario regio Giuseppe Saredo.
Dieci anni dopo, Saredo firmò l’inchiesta che porta il suo nome, sui rapporti tra camorra e amministrazione a Napoli.
Una questione posta invece in maniera chiara e senza equivoci di sorta dal Prefetto Cavasola nel 1898, quando il Consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici Nazionale bocciò il progetto del quartiere industriale – operaio proposto dal Comune di Napoli: sostenendo che il raggruppare i vari tipi di attività in un unico luogo non era sicuramente indice di igiene. Mentre Paradossalmente, invece, il nuovo quartiere industriale e operaio previsto nella periferia orientale di Napoli fu ritenuto dalla Commissione Nazionale d’inchiesta del 1899 uno degli aspetti più innovativi ed efficaci della politica di risanamento igienico.
Ma, la legge per il risorgimento economico di Napoli del 1904, voluta da Giolitti e scritta da Nitti, concesse larghe agevolazioni agli stabilimenti siderurgici localmente ubicati, la legge Gianturco “recante provvedimenti per il risorgimento economico della città di Napoli” pose le premesse per la costruzione del centro siderurgico di Bagnoli. L’iniziativa fu assunta dalla società ILVA di Genova.
l’industrializzazione determinò uno sconvolgimento territoriale e sociale per l’improvviso inurbamento, con conseguenti scompensi e incompatibilità come le attività preesistenti. Non vi è dubbio che l’insediamento dell’Ilva abbia costituito il più limpido caso di prevaricazione di intenti Nazionali su quelli locali. la localizzazione dell’Ilva fu attuata in deroga alle precise norme sancite per la zona industriale,previste nel regolamento comunale della Città Napoli.
20 anni di studi e di fermento propositivo(1884- 1904), distrutti con un atto di totale prevaricazione.
http://web.tiscali.it/vivarium/recensioneerbani.htm
(1994 – 2014)
Nell’area dell’attuale Sin di Napoli Bagnoli- Coroglio fin dall’inizio del secolo scorso si sviluppa un’intensa attività industriale incentrata sulla produzione di acciaio da parte della società Ilva-Italsider, ma anche sulla produzione di cemento e amianto con le società Cementir ed Eternit e la montecateni con prodotti chimici.
A partire dagli anni 70 il settore industriale è attraversato da una profonda crisi che porta nel 1993 alla definitiva chiusura dell’Ilva.
Non facile vertenza, e dalle radici lontane. Risale al 2001, quando la società di trasformazione rileva per annetterli alla grande area ex Italsider i terreni di Cimimontubi e Mededil, [nel 1989 Mededil aveva acquisito per 11 miliardi di lire i 14 ettari dell’impianto di Bagnoli di proprietà di Eternit S.p.A. al fine di procedere alla bonifica ed alla trasformazione di tale zona in un centro turistico con alberghi e porti marittimi, subordinando però questo progetto alla chiusura delle attività del continguo impianto siderurgico di Italsider. Tuttavia il tutto è rimasto solamente ad una fase progettuale e teorica, che non ha mai visto l’avvio dei lavori. Questi terreni sono stati successivamente ceduti nel 2001 al Comune di Napoli per la bonifica ambientale del territorio].
Nel 1993,- Il Sidaco di Napoli era Nello Polese.
Nel 1993,5 agosto – Il Sidaco di Napoli era Francesco Tagliamonte.
Nel 1993, 5 dicembre – Il Sidaco di Napoli era Aldo Marino.
Nel 1993, 6 dicembre – Il Sidaco di Napoli era Antonio Bassolino.
Nel 1994 Mededil viene messa in liquidazione dalla controllante Iritecna a causa della sua difficile situazione economica dovuta alla contrazione del portafoglio lavori, poi acquisite da Fintecna. Bagnolifutura paga una parte della cifra pattuita, ma resta debitrice. La società del Tesoro batte cassa, ma la situazione finanziaria della Stu peggiora. La società tuttavia continua ancora ad esistere come Mededil S.p.A. in liquidazione, gruppo Fintecna, per procedere alla risoluzione di procedimenti giudiziari intentati da soggetti terzi nei confronti della azienda medesima.In data 25 luglio 2011, è stata cancellata dal Registro delle Imprese di Napoli.
Nell’aprile del 1994 il CIPE individua nell’Ilva Spa in liquidazione il soggetto responsabile delle operazioni di bonifica dei siti industriali dimessi nella zona di Bagnoli.
Nella stessa delibera CIPE, tra gli interventi immediatamente avviabili è indicata Città della Scienza, da realizzarsi nel complesso ex Federconsorzi, e si individua la Fondazione IDIS quale soggetto responsabile dell’esecuzione del progetto, già allora contro le previsioni di piano, e contro la volontà dei cittadini;”
L’Ilva predispone il “Piano di recupero ambientale dell’area di Bagnoli” (ILVA, Eternit), ma trascorreranno ancora alcuni anni prima che la bonifica abbia inizio.
Nel 1995 il Comune di Napoli approva la variante al Piano regolatore Generale per Bagnoli prevedendo che una gran parte del sito venga convertita a parco urbano con strutture turistiche ricreative.
La legge 18 novembre 1996, n. 582″Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 1996, n. 486, recante disposizioni urgenti per il risanamento dei siti industriali delle aree di Bagnoli” recepisce il contenuto della delibera Cipe che aveva sancito la responsabilità dell’Ilva affidando all’Istituto per la ricostruzione industriale (IRI) il risanamento ambientale dei sedimi industriali interessati da stabilimenti di societa’ del Gruppo e dall’ex Eternit, sulla base del progetto del “Piano di recupero ambientale –fra cui la rimozione della colmata e la bonifica dell’area marina antistante;iniziano dunque gli stanziamenti pubblici per finanziare l’intervento.
Per stati di avanzamento, all’IRI dei seguenti importi:
a)lire171.540 milioni a carico dei fondi di cui all’articolo 4 della legge18 aprile1984, n.80,
b) lire 85.000 milioni a carico dello stanziamento iscritto sul capitolo 7099 dello stato di previsione del Ministero del bilancio e della programmazione economica per l’anno 1995;
c) lire 5.000 milioni mediante riduzione dello stanziamento iscritto sul capitolo 7705 dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente per l’anno 1996.
La legge legge 582/1996 prevedeva l’ ultimazione della bonifica al 31 dicembre 1999,
Nel 1996 all’indomani dell’approvazione della Variante occidentale, viene costituita la società Bagnoli Spa, strumento dell’IRI per l’attuazione del “Piano di recupero ambientale dell’area di Bagnoli” predisposto e finanziato dal CIPE con la delibera del 20 dicembre 1994.
Nella nuova società confluiscono i lavoratori dell’ex impianto siderurgico, grazie a un accordo sindacale che garantisce loro anche un breve percorso di formazione per adattare le loro competenze alle operazioni di bonifica.
Il progetto prevede lo smantellamanto delle strutture industriali – a eccezione di quelle che poco dopo saranno individuate come aree di archeologia industriale – e il risanamento ecologico-ambientale dell’area.
Viene inoltre istituito, a norma di legge, un Comitato di Coordinamento ed Alta sorveglianza, supportato da una commissione di esperti tecnico-scientifica, per vigilare sulle attività di bonifica della Bagnoli S.p.a. Nei primi tre anni di attività, tuttavia, la Bagnoli S.p.a. non rispetta i tempi previsti e pur smontando la maggior parte dei fabbricati non avvia nemmeno in minima parte l’attesa bonifica dei suoli.
1997 a Marzo – In una nota riservata il ministro dell’ambiente Ronchi boccia il porticciolo a Bagnoli.
1997 maggio – giugno – la Regione fa problemi sulla Variante ovest. A fine maggio lo scontro è violento. Il capogruppo del Pds denuncia addirittura Rastrelli alla Procura della Repubblica per comportamenti illeciti sulla Variante.
1997 10-11-12 luglio – Prima edizione di Neapolis Rock Festival. 40.000 spettatori in tre giorni, due palchi e una discoteca. 28 band con 214 musicisti, per un totale di 27 ore di musica dal vivo. Star: David Bowie, ma c’è anche Vasco. Sponsor: la Tuborg.
1997novembre – elezioni comunali. L’assessore De Lucia è sostituito da Rocco Papa. Va via anche l’assessore Barbieri.
18 dicembre – la Regione approva la Variante ovest stralciando l’ambito di Coroglio e chiedendo al Comune modifiche e chiarimenti.
1998 Il 25 febbraio – Viene abbattuta la torre piezometrica della cokeria .
1998 25 giugno – delibera programmatica de Comune che stabilisce:
1) di affidare al servizio pianificazione urbanistica del Comune la redazione del piano urbanistico esecutivo (PUE).
2) di costituire una società di trasformazione urbana (STU) per l’attuazione (incarico per Statuto e bando).
3) di bandire un concorso per la progettazione del parco previsto dalla Variante nell’area dismessa.
1999 gennaio – in città si discute della lentezza nella bonifica e nella costituzione della Stu. Il consulente scelto dall’amministrazione (Minervini) dichiara che non può procedere se il Comune non dice che tipo di società vuole. Barbieri commenta e insiste sui privati. L’Acen solleva dubbi sulla Bagnoli spa.
1999 il 16 settembre – la legge sulla bonifica viene licenziata dalla commissione ambiente. Prevede il nuovo soggetto e l’obbligo di gare per i lavori. Include Sesto San Giovanni e tutta Coroglio (compresi suoli Cementir, di Caltagirone).
2000 aprile – Bassolino è Presidente della Regione. A Napoli resta a fare da sindaco il vicesindaco Marone.
Nel 2000, 24 Marzo– Il Sidaco di Napoli era Riccardo Marone
2000 18 luglio – il ministero del Tesoro boccia il piano economico per la bonifica di Bagnoli presentato a Roma dalla Giunta Iervolino. Il ministro Tremonti ritiene improponibile il passaggio da 150 a oltre 380 miliardi. L’assessore Papa chiede di stralciare la parte economica del progetto per permettere di avviare gli interventi che è possibile ultimare nell’ambito dei 150 miliardi ritenuti finanziabili. Il ministero del Tesoro non accetta neanche questa richiesta.
2000 24 luglio – delibera della giunta comunale sulla costituzione del STU e la sua area.
2000 13 dicembre – approvato in giunta il PUE (delibera n.4098, confermata con del n.2593 del 9 novembre 2001).
Nel 2000 la società sostiene di aver completo il 95% delle demolizioni, il 65% degli smontaggi e l’81% della bonifica dei suoli, in totale l’83% del lavoro. Ma se riguardo alle demolizioni le percentuali si avvicinano orientativamente al vero, quelle della bonifica sono clamorosamente in disaccordo con la realtà. Al termine di sei anni di lavori, finanziati per un totale di 400 miliardi di lire, la bonifica totale è al 30,35% (rispetto all’83% citato dalla Bagnoli S.p.a.) e le operazioni in tal senso si limitano alla sola “messa in sicurezza” della colmata a mare, considerata di estrema pericolosità per la preservazione dell’ambiente marino e litoraneo di Bagnoli; una messa in sicurezza criticata per le procedure messe in atto.
Sempre nel 2000 il 13 dicembre Il PUE viene presentato alla Giunta del Comune di Napoli e prevede alcune modifiche a quanto stabilito dalla Variante: innanzitutto il mantenimento di alcuni fabbricati considerati di “archeologia industriale”, e in secondo luogo l’individuazione in una Società di Trasformazione Urbana (STU) dell’ente che attuerà il progetto della Bagnoli Futura.
200, 24 Marzo – Il Sidaco di Napoli era Francesco Palmieri.
Nel 2001, a fronte del procedere a rilento delle operazioni di bonifica, il comune di Napoli acquisisce i suoli dell’ex area industriale, ad esclusione dell’area ex Cementir di proprietà del gruppo Caltagirone, impegnandosi a corrispondere all’IRI (oggi Fintecna) e a Cimimontubi e Mededil, proprietarie dei suoli, 69 mld di lire.
2001, 31maggio – Il Sidaco di Napoli era Rosa Russo Jervolino.
2002, 15 marzo – Provincia e Regione deliberano di aderire a «Bagnolifutura».
2002, aprile – La società si costituisce. Sulle nomine interviene Bassolino, che sponsorizza Santangelo come Presidente Come amministratore delegato avanza la candidatura di Borgomeo, favorito dall’Unione industriali.
2002, 24 aprile, La Stu s’insedia costituendo gli organi societari.
2002, 24 aprile – Nasce La Bagnolifutura S.p.A. è una Società di Trasformazione Urbana (STU), partecipata da Comune di Napoli (92 %), Regione Campania e Provincia di Napoli la cui mission aziendale consiste nella progettazione e la realizzazione di interventi di trasformazione e risanamento urbano nel territorio del Comune di Napoli, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti, con particolare riferimento all’acquisizione e la bonifica dell’area ex Italsider di Bagnoli.
2002, 10 luglio – Inaugurata le prima spiaggia comunale attrezzata.
In data 17 luglio 2003 per l’attuazione di tale Piano fù sottoscritto un Accordo di Programma, finalizzate al finanziamento del “Piano di completamento della bonifica, dal costo complessivo di € 151.377.964,00 approvato con Decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 31 luglio 2003, nel quale è previsto che il Ministero dell’Ambiente eroghi alla Bagnolifutura S.p.A. risorse pari a € 75.059.174,00.
Mentre il Piano di completamento del 2003 spostava questa data al 31 giugno 2007.
2003,1 marzo – il Comune lancia la candidatura di Napoli come porto ospitante l’American’s Cup. le concorrenti sono Valencia, Marsiglia, Lisbona e Palma di Maiorca ( Napoli eliminata a settembre).
2003, 14 maggio – “Il piano urbanistico esecutivo non lo possiamo stravolgere, non permetteremo la cementificazione di Bagnoli, e per quanto riguarda la colmata a mare al momento rimarrà e sarà utilizzata per il Villaggio per l’estate, poi si vedrà”. Così il sindaco Iervolino ribadisce le posizioni della Giunta, intervenendo sul problema della colmata a mare anche in relazione alle ipotesi legate alla Coppa America. “I Verdi hanno messo le mani avanti – aggiunge il sindaco – e noi possiamo rassicurare i cittadini perché potranno riappropriarsi del mare e della spiaggia di Bagnoli”.
2003, 31 luglio – Il governo nazionale sblocca i fondi per la bonifica dei suoli
di Bagnoli.
2003, 12 novembre – Siglata l’intesa tra Comune, Regione, Autorità portuale, Bagnoli futura. Firmato l’accordo di programma da Regione e Comune. Contestualmente alla firma dell’accordo di programma urbanistico, viene costituita un’altra società “Napoli 2007”. Il presidente è Santangelo (Bagnolifutura spa), il vice presidente è Nerli (autorità portuale), l’amministratore delegato è Mossetti (Comune di Napoli).
Cosa prevede l’intesa
_ 600mila metri cubi in più rispetto a quanto previsto dal pue, da destinarsi alla realizzazione delle basi per i competitori(16+1 hangar);
_ porto canale di 27 ettari, 12 in più rispetto alla Variante, circa 20 in più rispetto a quanto previsto dal Piano esecutivo;
_ 1.200 posti barca;
_ impermeabilizzazione di 4,5 ettari di parco, e conseguente riduzione dell’area verde a 115 ettari.
2004, 5 marzo – con un’ordinanza a firma del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, l’immondizia che non si sa dove mettere (intanto è scoppiato il “caso” rifiuti), finisce negli ex magazzini dell’Italsider, nell’area ancora in attesa di bonifica.
Nel giugno 2005, un mese dopo la definitiva approvazione del PUE da parte degli enti locali, la Bagnolifutura avviò le sue attività operative.
il 16 maggio 2005: viene approvato il PUE e si inizia la fase attuativa.
Nello specifico, il Piano divide l’area di trasformazione in 9 aree tematiche:
- Parco urbano e spiaggia: comprende il grande parco urbano di Coroglio di circa 120 ettari, con la conservazione di 16 fra più significativi edifici dell’impianto siderurgico e il loro riutilizzo, il recupero della spiaggia per circa 33 ettari, la fondazione IDIS, il porto canale come approdo turistico.
- Coroglio-Bagnoli: comprende il nuovo borgo marinaro, caratterizzato da alberghi, residenze di alto prestigio, un sistema congressuale ed impianti sportivi e di svago a servizio dell’area.
- Cavalleggeri: accoglie residenze, attività produttive e commerciali, attività universitarie, attrezzature sportive all’aperto.
- Cocchia: comprende le strutture per la ricerca.
- Diocleziano-Campegna: comprende un grande centro commerciale che si affaccia sulla piazza dove è prevista la nuova stazione della ferrovia Cumana.
- Officine FS: accoglie attività per la produzione di servizi.
- Residenze esistenti: conservazione degli abitati già presenti.
- Arsenale: accoglie attrezzature per l’istruzione in parte integrative delle strutture scolastiche esistenti negli insediamenti limitrofi.
- Parco dello Sport: prevede su una superficie di circa 42 ettari un parco con attività sportive all’aperto e un campeggio su una superficie massima di 3 ettari.
2006, 17 Giugno– L’architetto Rocco Papa, numero due uscente di Palazzo San Giacomo, guiderà la società di trasformazione urbana Bagnolifutura spa fino al 2008. Designato ieri mattina dal sindaco Rosa Russo Iervolino, in sostituzione dell’uscente Tino Santangelo (nuovo vicesindaco di Napoli), Rocco Papa sarà ufficializzato venerdì 23 dall’Assemblea dei soci. E la prima scadenza importante in agenda riguarda la consegna al ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, delle modifiche al Piano di bonifica per lo stoccaggio degli inerti entro venerdì 30.
Nel luglio 2006 il concorso internazionale per la progettazione preliminare del parco, vede la vittoria di un gruppo di architetti diretto da Francesco Cellini, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma Tre, su un totale di 24 progetti presentati. Il nuovo enorme polmone verde di Napoli viene diviso in quattro lotti da realizzare in tempi diversi, fruibili indipendentemente.(Unico progetto che contro le indicazioni del disciplinare aveva incluso “e lasciato” Città della scienza sulla spiaggia, secondo me motivo valido per essere espulso).
Il 21/12/2007 Ricordiamo che, fù sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro “Bagnoli-Piombino”, cessato anticipatamente il 30 settembre 2013, a causa di ingenti definanziamenti operati dal Governo nonché per il venire meno della disponibilità di Piombino ad accogliere i sedimenti del SIN di Napoli Bagnoli – Coroglio. Rispetto a tale Accordo, allo stato residuano circa € 48 milioni, stanziati dal MATTM, attualmente nelle disponibilità del Comune di Napoli, da riprogrammare.
2007, gennaio– sui primi suoli dell’area 2, viene aperto il cantiere della Porta del Parco, il Centro multifunzionale per i servizi e il turismo che – come il nome suggerisce-costituisce l’ingresso ideale alla nuova Bagnoli. In corso d’opera, il progetto subisce una variante dovuta alla nuova legislazione sul risparmio energetico e la struttura viene ridisegnata dall’architetto Silvio D’Ascia.
2007 – si è insediata la nuova commissione di Vigilanza, fin dal suo insediamento ha sempre incontrato numerose difficolta tant’è che a seguito del rinnovo del consiglio Comunale nella prima relazione depositata evidenzia quanto segue: In data 26.05.05 La vecchia Commissione di Vigilanza sulla Bagnolifutura ha tenuto la sua ultima seduta utile. Da quella data è stata denunciata, per l’indisponibilità dei vertici della Bagnolifutura e/o per la reiterata mancanza del numero legale, l’impossibilità di riunirsi in sedute valide. L’ex Presidente, sostiene che questi sono stati i motivi principali che lo hanno indotto ad informare, nel merito, la Procura della Repubblica. Questi, chiarisce ancora che, relativamente al secondo semestre 2005 ed al primo semestre 2006, si è stati impossibilitati alla redazione delle relazioni semestrali in primo luogo perchè la Bagnolifutura non ha fatto pervenire in tempo utile le proprie rendicontazioni delle attività riferite a questi periodi, in secondo luogo perchè la Commissione non si è più potuta riunire per la mancanza ripetuta e continuativa del numero legale dei propri Commissari”.
Tutto ciò avrebbe dovuto costituire un chiaro campanello d’allarme.
I punti critici già allora riscontrati dalla Commissione furono i seguenti :
• Mancata disponibilità del sito per lo stoccaggio per i materiali inerti;
• Assenza di strategie alternative volte a trovare ubicazione per i circa 800.000 m.c. provenienti dal Piano di Completamento della bonifica di Bagnoli.
• Mancata definizione delle trattative per l’acquisizione dei restanti suoli facenti parte del Pue;
• Accumulo di importanti ritardi rispetto alle previsioni contenute nel piano di intervento fornito dalla Bagnolifutura;
• Accumulo di importanti ritardi anche rispetto alla bonifica della linea di costa e dei fondali marini;
• Incertezze presenti nell’opinione pubblica circa la rimozione della colmata a mare e circa la realizzazione del porto canale.
Nel 2008 il progetto definitivo per il primo lotto viene approvato e iniziano le procedure burocratiche per avviare i lavori di realizzazione.
2008, maggio – Si ha il primo certificato, che viene emesso garantendo l’accelerazione dei lavori del primo lotto, ma lasciando bloccati quelli del secondo lotto: la Provincia non ritiene completata la bonifica di quei suoli.
2008 , settembre – la Bagnoli Futura completa la vendita dei suoli dell’area 4 del PUE (“Cocchia”) per un totale di 7 ettari e 52 milioni di euro. Come da progetto, nell’area una società consortile ad hoc avvia le procedure per la realizzazione del Polo tecnologico dell’ambiente, un centro che intende ospitare aziende specializzate nella produzione di servizi eco – friendly.
2008,- a fine anno – viene pubblicata la gara per la selezione delle aziende che saranno ospitate nel Polo, mentre l’apertura del cantiere è prevista per il 2010 e l’apertura del centro è fissata al 2012, interamente con capitali privati.
2009,- sono completati I lavori della “Porta de Parco” ma non coincide però con l’apertura al pubblico: nonostante la gara per l’affidamento dei servizi venga espletata, concedendo al consorzio delle Terme di Agnano la realizzazione degli spazi termali, a una prima inaugurazione “ristretta”.
Nel 2010, – non fa seguito la definitiva apertura. Il polo congressuale, inoltre, si rivela inadeguato rispetto a quello limitrofo di Città della Scienza, producendo un surplus di offerta rispetto alla domanda reale.Il mancato completamento dell’asse viario retrostante, inoltre, impedisce la regolare fruizione della struttura.
nel 2010, – Completati i lavori dei “tre crateri del Parco dello Sport”, la struttura – pronta per l’apertura – versa attualmente in stato di abbandono, mancando i fondi necessari alla sua apertura e manutenzione.
Il 30/11/2010 alla gara per la vendita della prima porzione dell’Area Tematica 2, scaduta, non è pervenuta alcuna offerta. La motivazione, secondo i vertici della STU, è riconducibile al mix di destinazioni previsto per l’area – 30% di residenze e 70% tra terziario e commercio, che oggi non rispondono più alle esigenze del mercato. Il CdA ha deciso di dividere la porzione invenduta in ulteriori due lotti, di cui il primo, quello più vicino alla Porta del Parco, sarà messo nuovamente in vendita con un mix che vede passare il residenziale al 65-70% e il terziario al 30-35%. Nel frattempo, la STU chiederà al Comune di Napoli di approvare per il rimanente lotto una variante urbanistica che trasformi in area destinata ad abitazioni la restante parte di terziario e commerciale.
Nel 2011-sorgono i problemi. vengono sequestrati due dei sette ettari a disposizione, per questioni legate alla mancata bonifica. La presenza contestuale del Polo tecnologico di Città della Scienza nella stessa area, inoltre, ridimensiona ben presto l’interesse dei finanziatori, che si tirano indietro, portando il progetto al fallimento.
Nel 2011-Il Turtle Point è completato e abbandonato a se stesso.
2011,Novembre – si ripropone Bagnoli per la “COPPA AMERICA” ,Hubler: speranze legate alla Coppa America di vela, che si disputerà nelle acque flegree tra aprile 2012 e maggio 2013. «Nei prossimi mesi – spiega il direttore della Stu, Mario Hubler – l’effetto mediatico comincerà a farsi sentire su scala internazionale. Perché non cogliere da subito l’occasione anche per vendere al meglio il primo lotto di suoli».
2012, 11 Gennaio – A meno di due settimane dalle dimissioni di Presidente da parte di Riccardo Marone, arriva la rinuncia del Direttore Generale Mario Hubler al vertice di BagnoliFutura. Subito nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione della Società di Trasformazione Urbana operante nell’area ex Italsider. il nuovo Presidente è Omero Ambrogi, ex magistrato.
2011, 4 Settembre– Niente Coppa America la città partenopea è stata nuovamente bocciata a vantaggio di Venezia nell’ospitare la tappa italiana dell’America’s Cup World. Series. Ovvero, per le qualificazioni alla Coppa America. La manifestazione si svolgerà nella stupenda città lagunare dal 12 al 20 maggio e ad aprile del 2013.
Nel 2012, – si decide per un terzo tentativo, aumentando ancora al 70% le volumetrie residenziali e frazionando l’area 2 in tre lotti, il primo con base d’asta di 21 milioni e gli altri due di 14 milioni di euro, ridimensionando così la richiesta iniziale. Il terzo flop consecutivo è un colpo durissimo per la Bagnoli Futura, le cui casse sono svuotate. I timori di una corsa al ribasso dei prezzi per interessi speculativi, inoltre, convincono l’amministrazione De Magistris a non tentare un’ulteriore asta.
2012, a gennaio – la Bagnoli Futura subisce un cambio ai vertici: si dimettono sia il presidente Riccardo Marone, successore di Rocco Papa, sia il direttore generale Mario Hubler. Nuovo presidente viene nominato Omero Ambrogi, già presidente della Corte d’Assise, mentre il nuovo direttore generale è Tommaso Antonucci.
2012, Febbraio – Bagnoli, il parco dello sport non è a norma: bocciato dal Coni Ancora non inaugurato della nuova Bagnoli è il parco dello sport. Il fatto è che quel parco non è norma Coni. Cosa significa? Che li non potranno mai essere disputate competizioni, di nessun tipo, ufficiali, regolate appunto dalla normativa dell’ente sportivo. Una maratona, una gara di velocità, oppure un torneo di tennis, a Bagnoli non si potranno esibire i campioni.
2012, in luglio – la Porta del Parco viene inaugurata una seconda volta, questa volta dal sindaco Luigi de Magistris, con il completamento della strada che permette l’accesso al parcheggio di 600 posti e della caffetteria, ma senza le strutture della SPA.
2013, 4 Marzo «L’incendio di Città della scienza è stato, per il quartiere e per l’intera città, una forte amputazione anche se quel museo non doveva essere costruito lì, sulla spiaggia, dove il piano regolatore prevede il recupero della linea di costa. È chiaro, dunque, che la struttura va ricostruita, ma non nello stesso luogo in cui si è verificato il rogo».
2013, a luglio – in un ultimo tentativo di salvare Bagnoli Futura, il Comune di Napoli decide di ricapitalizzare la STU[46]. Ma è tutto inutile.
2014,a febbraio – la società chiede al Comune una nuova ricapitalizzazione di 10 milioni, che l’amministrazione, in pre-dissesto, non è in grado di assicurare. Dei 190 milioni di euro di debiti contratti, 59 sono vantati daFintecna per la vendita dei suoli di sua proprietà: è proprio quest’ultima, nel richiedere in tribunale in versamento dei crediti vantati, a provocare la messa in liquidazione di Bagnoli Futura.
2014, 4 Marzo – Grave attentato alla legalità e al volere dei cittadini, l’accordo di programma su città della Scienza oggi che stralcia la bonifiche e la colmata, sarà celebrata come una vittoria, con una festa, ma la vittoria di chi? Di quale parte della città, di quale volontà? A noi non appare altro che come un grimaldello per scardinare definitivamente il PRG e il PUA , in barba ai decenni di consultazioni e di dibattito che hanno partorito la variante urbanistica del’area occidentale, che destina l’area ex Italsider ad un grande parco urbano scientifico restituendo ai Napoletani il mare con 2 km di spiaggia pubblica…Oggi l’accordo di programma sancisce il definitivo sacco di Bagnoli.
Il 29 maggio 2014 – il Tribunale di Napoli, considerata l’impossibilità della STU di pagare i debiti alla Fintecna, dichiara il fallimento della Bagnoli Futura, i cui 59 dipendenti in cassa integrazione vengono smistati in altre partecipate del Comune di Napoli.
Il fallimento di Bagnoli Futura conclude il progetto di recupero e trasformazione dell’area.
urbana, ora oggetto di nuovi progetti da parte dell’amministrazione comunale attraverso una ventilata modifica del piano regolatore generale e un intervento diretto del Comune nell’area, a partire dall’Accordo di Programma Quadro per la ricostruzione di Città della Scienza che prevede anche lo sblocco di una prima tranche di fondi necessari per la bonifica e la riapertura del litorale.
2014, 14 Agosto – Renzi, De Magistris e Caldoro, firmano l’accordo di programma per Città della Scienza
2014, 29 Agosto – «Su Bagnoli si riparte con il commissariamento e tempi certi per la riqualificazione. Se riparte Bagnoli riparte il Sud». Così Renzi dopo il Consiglio dei ministri. «Sblocca Bagnoli», si legge nel comunicato finale di Palazzo Chigi, è «pensata anzitutto per l’ex area industriale di Bagnoli – Coroglio, ma estensibile anche a ulteriori contesti della stessa categoria»
2014, 20 Ottobre – per il rischio vulcanico è stata estesa la zona rossa, Bagnoli vicinissima alla nuova bocca craterica.
LO“Sblocca Bagnoli” è il colpo di grazia alla Città! L’uccisione definitiva della democrazia.
Un decreto di gran lunga peggiore degl’altri dove vi è di tutto, e, tutto volto solo a favorire i soliti intrecci particolari, con la scusa di sbloccare la Nazione, a mezzo del solito furto alla Cassa Depositi e Prestiti; contro leggi urbanistiche e PRG locali, volti a sminuire le Soprintendenze, frodando i territori, prorogando concessioni . Un decreto sblocca -cemento, regala Demanio; opere imposte come strategiche, di interesse Nazionale, questioni prioritarie contro la volontà dei cittadini, delle Regioni,dei “Comitatini”. Lo sblocca Bagnoli a mezzo di un commissario, diretto da “FINTECNA” causa di tutti i mali di Bagnoli ? Questa è mistificazione, una società di Stato responsabile dello scempio, che ha fatto fallire una partecipata, si era detto chi inquina paga, a Bagnoli sembra sia l’esatto contrario!
Un Commissario che attuerà in deroga alle precise norme sancite per la zona di Bagnoli, previste e sancite dal regolamento comunale della Città Napoli.
La riqualifica mancata. Su Napoli le mani dei soliti noti
Dopo più di cent’anni di errori siamo giunti infine, al risaputo e temuto orrore, facciamo sì che i risultati raggiunti dai Magistrati, non si trasformino in un ulteriore sconfitta.
La riflessione e la cautela in una situazione, in cui sembra che l’emozione e la rabbia, vogliano prendere a tutti costi il posto della ragione, sono necessarie e doverose, ” l’emozione per il sequestro”, e , ” La rabbia per i contenuti”.
Una ferita aperta, una perdita milionaria, per opere e beni, ma principalmente, una perdita inestimabile in termini di fiducia, nelle Istituzioni, ma con tanta, tanta voglia di riscossa, e di rinascita, con l’opportunità di ricominciare, ma, senza dimenticare!
Adesso è il momento di fermarsi e non commettere più errori e far si che da questa immane tragedia si possa ricominciare a fare, e a fare bene.
Adesso è doverosa la riprogettazione del tutto, più consona alla naturalità dei luoghi.
Quindi lo Stato, paghi le bonifiche e non solo; rinunci alla estorsione dei 60 milioni di euro, che noi consideriamo solo, come un anticipo per i danni arrecati; e non cerchi, lo Stato, assolutamente di agevolare speculatori, o, addirittura farne cassa! Concludendo “Chi Inquina Paghi”, e senza dimenticare gli interessi! Ancora condividiamo quanto detto per “ Bagnoli Futura un “ baraccone”, Bagnoli Futura; esemplare monumento dell’insipienza e dell’ arretratezza culturale – assistenziale – familistica -, della Classe Dirigente Cittadina, va’ semplicemente, e velocemente, messa in liquidazione! Punendo severamente, chi ha commesso e permesso tutto ciò. Superato il lutto, l’emozione e lo sgomento, bisognerà pensare al quartiere tutto, a quella bagnoli che aspetta da decenni di rivedere e rivivere il mare, i luoghi tutti fino a Fuorigrotta; ripartendo da quella bonifica mai iniziata dal cuore pulsante del parco a verde, al parco dello sport “usato per intombare i veleni e chi sa cos’altro” che ad oggi cade a pezzi nell’indifferenza ed abbandono come il resto delle opere fin qua realizzate.
Ricominciare da zero, ripartendo in primis dall’impegno preso da parte dell’attuale sindaco e della giunta tutta di realizzare quanto richiesto e sottoscritto da 14.000 firme di cittadini, con la delibera popolare promossa dal Comitato, “una spiaggia per tutti” approvata a larga maggioranza, il 25 settembre 2012 dal Consiglio Comunale per acclarare che l’accesso al mare e alla spiaggia tra Nisida e Pozzuoli sia libero e gratuito.
Chiediamo fermamente, che il destino, di questo pezzo considerevole di città venga, “a mezzo della reale partecipazione Cittadina”, riprogettato totalmente, partendo da ciò che fu sancito, nella base del piano comunale a firma dell’Architetto Vezio De Lucia, e rigorosamente senza alcuna vendita di suoli!
Errare umanum est, perseverare e’ diabolico!