Franco Imposimato viene ucciso a Maddaloni, in provincia di Caserta, l’11 ottobre 1983, all’uscita della fabbrica. Imposimato era in macchina con la moglie ed il cane per recarsi a casa dopo il lavoro. A trecento metri dallo stabilimento, la macchina si trovò la strada sbarrata da una Ritmo 105 con a bordo tre sicari. Due di questi scesero e cominciarono a fare fuoco. Franco Imposimato, colpito da 11 proiettili, morì sul colpo. Nell’agguato riuscì a salvarsi sua moglie, benché gravemente ferita da due proiettili sparati dal killer Antonio Abbate, riconosciuto dalla donna anni dopo in sede processuale.
Fu vittima di una vendetta trasversale decisa dalla banda della Magliana, con la complicità della camorra e di Cosa Nostra per intimidire il fratello, Ferdinando Imposimato, giudice istruttore a Roma che nel 1983 aveva depositato la prima e la seconda sentenza del processo sull’omicidio di Aldo Moro, aveva seguito diversi processi di mafia e stava indagando sulla Banda della Magliana, avvicinandosi a verità scomode.