L’aula della Camera ha approvato otto mozioni sulle azioni di bonifica nella Terra dei fuochi, tutte più o meno simili anche se con accenni diversi: dai gruppi di maggioranza all’opposizione (compresa la Lega Nord, che inizialmente non aveva presentato un suo testo), le richieste sono quelle: controllare, verificare, coordinare, agire, avviare, adoperarsi, monitorare. Il tema è quello dell’area campana in cui sono stati illecitamente bruciati rifiuti tossici. Le mozioni seguono la desecretazione, da parte dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio, dell’audizione dell’ex boss della camorra Carmine Schiavone, nel 1997 di fronte alla commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Il Governo ha chiesto alcune riformulazioni (accolte dai gruppi) su tutti i testi, dando poi parere favorevole. Unici ‘no’ del Governo nei confronti di alcune parti della mozione del Movimento 5 stelle: i deputati 5 stelle non hanno infatti accettato la riformulazione chiesta dall’esecutivo. Per questo motivo la mozione M5s è stata approvata solo in parte.
Terra dei Fuochi, le otto mozioni approvate ieri
M5S: SERVE UNA CAMPAGNA DI INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE
La mozione dei 5 stelle, primo firmatario il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (originario di Avellino), chiede innanzitutto al governo di ‘farsi promotore di una modifica dell’articolo 36-bis’ del dl Sviluppo (convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134), ‘affinchè sia ripristinata la classificazione da Sir (Sito di interesse regionale; Ndr) a Sin (Sito di interesse nazionale; Ndr) dei siti campani declassificati in base alla citata norma’. Inoltre si chiede di ‘bloccare, in particolare, ogni tipo di sversamento illecito o di combustione dei rifiuti attraverso un importante piano di finanziamento della videosorveglianza (affidata ai Comuni e alla polizia locale) e l’utilizzo dell’esercito’, facendo in modo ‘che non si proceda alla realizzazione di qualunque ulteriore impianto impattante su quei territori’. E ancora: secondo i 5 stelle va avviata, ‘con un adeguato coinvolgimento del ministero della Salute, una massiccia campagna di indagini epidemiologiche di approfondimento […] anche dando ampia pubblicità ai risultati al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nocività di certi comportamenti criminali, non essendo concepibile che gli unici dati a disposizione siano quelli forniti dalla Nato’, Viene inoltre chiesto di ‘istituire un tavolo tecnico permanente, che funga da cabina di regia, presso il ministero dell’Ambiente nel quale siano coinvolte le associazioni e i comitati di cittadini da anni impegnati nelle lotte a difesa del territorio’; un tavolo che svolga in particolare ‘attività di impulso e definizione di strumenti volti alla bonifica’. Infine si chiede all’esecutivo di ‘assumere iniziative normative per consentire ai Comuni interessati l’allentamento del patto di stabilità, indispensabile con riferimento esclusivamente ai capitoli relativo alla realizzazione di tali interventi in ambito ambientale (monitoraggio, rimozione rifiuti abbandonati e loro corretto smaltimento)’.
PD: RIVEDERE FUNZIONI ARPA, PENE PIU’ SEVERE
La mozione del Pd, presentata oggi a prima firma Roberto Speranza e che ha accorpato le mozioni di ieri a firma Michela Rostan e Pina Picierno, impegna il Governo a ‘perpetuare una politica di inasprimento delle pene per i reati ambientali, da assimilarsi, a tutti gli effetti, sostanziali e processuali, a quelli di stampo mafioso e terroristico’. Viene poi chiesto di ‘istituire quanto prima un tavolo interministeriale’, e soprattutto di ‘adottare ogni iniziativa di competenza, specie di tipo normativo, per una revisione delle funzioni delle agenzie regionali per la protezione ambientale’ Il Pd chiede inoltre al Governo di ‘avviare, con il coinvolgimento dell’Istituto superiore di sanità e del Consiglio nazionale delle ricerche, un’indagine accurata sulla salubrità dei terreni […] anche al fine di prevenire allarmismi generalizzati che possono danneggiare il settore agroalimentare campano’. Un’altra richiesta è quella di ‘accertare, con il coinvolgimento dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, i danni ambientali cagionati dall’interramento illegale di rifiuti industriali e tossici nei terreni del basso Lazio e della Campania e ad attivare l’avvocatura dello Stato affinchè compia al più presto l’attività istruttoria per il procedimento di costituzione di parte civile’. La mozione inoltre chiede di ‘assumere tutte le iniziative economiche e normative per garantire un presidio costante e permanente delle aree delle province di Napoli e Caserta’. E ancora: ‘Definire un piano di bonifiche nazionale’ e ‘considerare la possibilità di affidare l’eventuale monitoraggio in itinere dei risultati delle operazioni di bonifica all’Ispra’.
MISTO: ELABORARE UN PIANO NAZIONALE PER LE BONIFICHE
Anche i deputati del Misto hanno presentato una mozione in merito, prima firmataria l’ex Movimento 5 stelle Vincenza Labriola (seguita dalla pattuglia socialista, da Pino Pisicchio di Centro democratico, ma anche da un deputato Pd e da uno Pdl). I deputati chiedono al Governo di ‘attivare e aumentare le risorse finanziarie pubbliche, compatibilmente con le politiche di bilancio, per fare decollare il settore delle bonifiche; elaborare un piano nazionale per le bonifiche, con la tempistica cronologica degli interventi, che preveda nuovi investimenti produttivi con nuove infrastrutture ad alta sostenibilità ambientale’.
E ancora: ‘Adottare un piano di sorveglianza sanitaria mirata, che coinvolga il ministero dell’Ambiente, quello della Salute e gli enti locali’; inoltre l’esecutivo dovrebbe adottare ‘un piano per l’aggiornamento dei tecnici delle Pubbliche amministrazioni in merito alla modalità di valutazione della qualità ambientale’. Altro problema sollevato quello delle aree dei poligoni di tiro: per i deputati del Misto si tratta di ‘definire, in accordo con gli enti locali coinvolti, in maniera concreta, i tempi e la strategia di utilizzo degli stanziamenti previsti per la bonifica dei siti inquinati nelle aree dei poligoni di tiro’.
SEL: RENDERE PUBBLICI I NOMI DELLE SOCIETA’ COINVOLTE
I deputati di Sinistra ecologia e libertà (primo firmatario il capogruppo a Montecitorio Gennaro Migliore)chiedono al Governo di ‘collaborare con le istituzioni locali al fine di svolgere immediatamente analisi a tappeto nel vasto territorio interessato, a cominciare da quello indicato dai vari collaboratori di giustizia (leggi Schiavone; Ndr) come luogo di sversamento dei rifiuti tossici da parte della criminalità organizzata’. Altra richiesta di Sel è quella di ‘rendere pubblici i nominativi delle società coinvolte a qualsiasi titolo nella produzione, nel trasporto e nello smaltimento illecito di materiali tossici’. Inoltre il partito guidato da Nichi Vendola chiede all’esecutivo di nominare ‘una commissione di esperti, trasversali, con la presenza anche di medici, che studi un metodo di smaltimento delle ecoballe che non peggiori il già altissimo livello di inquinamento del territorio giuglianese’.
SC: RIVEDERE LE FUNZIONI DELLE ARPA
Una delle mozioni della maggioranza, firmata da Scelta civica (primo firmatario Antimo Cesaro), impegna il Governo a ‘rendere operativo un tavolo interministeriale, aperto ai contributi delle associazioni e dei comitati di cittadini, di personalità indipendenti del mondo scientifico e dei rappresentanti della regione e degli enti locali, che si occupi della questione’. E ancora: si chiede di ‘vigilare, attivando forze di polizia e di intelligence, per scongiurare il pericolo che gli improcrastinabili interventi di bonifica non siano eventualmente affidati a ditte in alcun modo riconducibili a persone o ambienti legati alla criminalità organizzata’, nonchè di ‘assumere ogni iniziativa di competenza perchè si pervenga alla celere istituzione di registri utili al monitoraggio dell’incidenza patologica dell’inquinamento’. Sc chiede, tra le altre cose, una ‘mappatura dei terreni inquinati al fine di consentire la conversione in aree ‘no food’ dei siti contaminati, non escludendo la loro destinazione ad aree produttive ad alta sostenibilità ambientale’
CD: SERVE UN COORDINAMENTO CENTRALE
La mozione del partito guidato da Bruno Tabacci (primo firmatario l’ex Idv Nello Formisano) chiede di ‘modificare, entro il mese di novembre 2013, la legislazione in campo ambientale, in particolare per quel che riguarda le sanzioni per i reati commessi nella Terra dei fuochi, ipotizzando anche l’introduzione di uno strumento penale più efficace’, proseguendo ‘nei tempi compatibili con gli approfondimenti con Interno e Giustizia sulla linea indicata dal ministro dell’Ambiente’. Inoltre si chiede al Governo di ‘adoperarsi, anche con opportune iniziative normative, per l’istituzione di un coordinamento centrale di tutte le attività volte alla lotta contro l’emergenza rifiuti’.
LEGA: ELABORARE UN PIANO AD HOC PER I 57 SIN
Il Carroccio chiede innanzitutto di ‘elaborare e attuare un Piano nazionale per le bonifiche dei 57 Sin dislocati sul territorio nazionale, con la tempistica cronologica degli interventi, che preveda puntuali investimenti produttivi con nuove infrastrutture ad alta sostenibilità ambientale’. Tra le altre richieste c’è quella di ‘agevolare il riutilizzo per attività industriali dei siti inquinati […] promuovendo lo strumento della transazione globale per reperire ulteriori fonti di finanziamento da impiegare per le bonifiche e per gli interventi di risanamento da intraprendere nei siti ai quali si riferiscono le transazioni, sulla base di modelli già sperimentati nel Nord Italia (come, ad esempio, quello di Venezia-Porto Marghera)’. E ancora: il Governo deve impegnarsi a ‘rispettare le competenze regionali in materia di rifiuti anche in ordine all’approvazione e alla messa in sicurezza delle proprie discariche da parte di ciascuna regione’.
PDL: PREDISPORRE UN ‘PIANO MARSHALL’ DI BONIFICHE
Infine, la mozione del Pdl (primo firmatario Paolo Russo, con lui anche l’ex ministro Mara Carfagna, campana): al Governo si chiede innanzitutto di ‘predisporre con tempestività un’iniziativa normativa ad hoc al fine di definire un sistema straordinario di presidio e controllo del territorio interessato per bloccare il fenomeno degli sversamenti illegali e dei roghi tossici, coinvolgendo, in primis, le Forze armate, rafforzando e meglio coordinando tutte le forze dell’ordine’. Si chiede inoltre di ‘predisporre uno screening epidemiologico e le conseguenti misure di prevenzione e di assistenza sanitaria a favore della popolazione interessata’; di ‘valutare l’opportunità di ripristinare lo status quo ante che attribuiva alla responsabilità nazionale i siti da bonificare ricadenti nell’area denominata ‘litorale domizio flegreo e agro aversano’. Si parla poi di un piano Marshall di bonifiche che, ‘in maniera scientifica, indichi l’ordine delle priorità , l’approccio tecnico e le modalità operative’; un’altra opportunità che il Governo dovrebbe valutare è quella di ‘utilizzare le risorse derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata a seguito di processi per traffico e smaltimento illegale di rifiuti, per la bonifica dei siti inquinati’, utilizzando ‘le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fers) e del Fondo di coesione europeo e nazionale per la bonifica’. Infine, il Pdl chiede di introdurre il reato di disastro ambientale nel codice penale, ‘se non già ricompreso – e questa è una delle modifiche chieste dal Governo – in quello di disastro innominato (articolo 449 del codice penale; Ndr)’.
Il ministro Orlando: risultato del lavoro di sei mesi
“Esprimo apprezzamento per il fatto che tutte le mozioni sulla Terra dei fuochi votate oggi dal Parlamento sviluppano il lavoro che ho condotto in questi sei mesi insieme con il ministero dell`Ambiente”: così il ministro dell`Ambiente, Andrea Orlando, commenta i lavori di oggi alla Camera sulla Terra dei fuochi. “Come ho ricordato anche al question time del 16 ottobre, la Terra dei fuochi è il luogo dove ho scelto di fare la mia prima uscita pubblica quatto giorni dopo il giuramento da ministro – aggiunge – e per me rappresenta il simbolo di una sfida ambientale che lo Stato italiano ha il dovere di vincere per riscattare il destino di un territorio e di una popolazione”.
Il ministro Orlando ha inoltre sottolineato che “una presenza più forte delle istituzioni, anche con un più stretto coordinamento stretto tra i diversi ministeri competenti, l`inasprimento delle pene per i reati ambientali, in particolare per i roghi dei rifiuti, l`avvio dell`attività di bonifica e risanamento, sono i cardini dell`azione cui è improntata non solo l`azione del mio ministero ma quella dell`intero governo”. E “da oggi possiamo dire che quest`impegno è stato assunto nella forma più solenne, cioè dall`intero Parlamento”.