Di LAURA BERCIOUX
‘La grande crisi della Sicilia ci mette in ginocchio. non possiamo permettercelo più”. Ettore Pottino, imprenditore, presidente della Confagricoltura siciliana, lancia nell’intervista un grido di allarme. “C’è un grande problema di governance. Noi oggi viviamo in una realtà estremamente competitiva a livello comunitario e nazionale. Tutti i settori economici sono in un momento di stress e vengono tutti acuite le contrapposizioni, le competizioni. La nostra agricoltura, che è particolare, dovrebbe avere una rappresentanza nelle sedi nazionali ed europee per non essere penalizzata”.
Ci faccia un esempio.
“Prendiamo l’“Accordo Ue- Marocco”. Nel 2012 l’Unione europea ha stabilito un corridoio free, senza dazi, per i prodotti ortofrutticoli del Marocco. La Sicilia è stata messa lì come un capro espiatorio. La cosa paradossale è che noi abbiamo 5 europarlamentari che dovevano partecipare alla votazione e, su 5, due non erano presenti. Allora non solo non si fanno i nostri interessi ma, nei momenti cruciali, non si è presenti. Questo è gravissimo. L’agricoltura dipende fortemente dalle scelte politiche economiche date dall’Unione Europea perché ci sono dei finanziamenti e una serie di indirizzi strategici. A maggio è stata data dall’UE la possibilità agli Stati membri di determinare alcune scelte nell’ambito del nuovo programma di sviluppo rurale, nell’ambito della nuova politica agraria europea per i prossimi 7 anni. Nel momento critico, tramite la conferenza Stato-Regioni e attraverso il confronto con il Ministero, si doveva delineare un percorso che doveva, quanto meno, non penalizzare la nostra agricoltura. Crocetta, per sue alchimie interne, ha sostituito l’Assessore che aveva seguito, nel bene e nel male, tutto l’iter e che univa la parte politica e quella tecnica per fare un lavoro di squadra. Crocetta nomina un nuovo assessore, un’illustre persona ma totalmente avulsa dalla realtà. In corso d’opera non si cambiano le persone quando c’era già chi conosceva bene la questione e che si sarebbe posto in maniera seria per la contrattazione”.
Perché Crocetta ha fatto questa scelta?
“Crocetta è un marziano. E’ un alieno. Io non dico che i governi precedenti siano stati i migliori, siamo in sequela di nullità assoluta. Crocetta ci ha deluso perché avevamo aspettative. Perché dopo il temporale Lombardo, pensavamo tornasse il sereno. Invece ciò non è stato. Crocetta lotta per la sopravvivenza, non ci sono più obiettivi: l’obiettivo è sopravvivere. In questo momento di crisi non ce lo possiamo permettere perché nelle crisi c’è il seme della rinascita e lo si deve coltivare. Invece non c’è sistema, coesione, collaborazione. Mentre gli assessori del Nord che fanno progetti comuni…”
Cosa dovrebbe fare la politica per uscire dalla crisi?
“La politica non si raccorda con le organizzazioni. Non ha progetti. Non fa scelte. Serve un atto di grande umiltà, ascoltare il corpo sociale e fare un gioco di squadra. L’agricoltura è una opportunità grossa e importante per l’economia”.
Anche per l’ambiente?
“Noi come Confagricoltura abbiamo fatto un manifesto, un documento in cui si creano i presupposti per aziende ecosostenibili da tutti i punti di vista, sociale e ambientale. E’ un buon manifesto che si coniuga la realtà imprenditoriale con la salvaguardia dell’ambiente. Noi in Sicilia siamo indietro per l’uso del biogas. C’è il divieto per le pale eoliche”.
Ha mai pensato di lasciare tutto e andare via?
“Io faccio l’agricoltore da 41 anni, ho sempre detto che voglio la libertà, la mia terra, non voglio dipendere da nessuno. Ma io ora, per andare avanti, dipendo dalle politiche agrarie europee e dalle norme che mi vedono sempre oggetto di esborsi economici. Mi sento un bracciante di altri enti”.
Parliamo di Ogm. A che punto siamo?
“Il ministro ha fatto outing nell’Ogm annunciando la decisione di fare una ricerca. In Italia è vietata la coltivazione con Ogm, è vietata la ricerca ma ogni giorno mangiamo gli Ogm perché sono legalmente nella composizione degli alimenti che utilizzano materie prime importate. I prodotti zootecnici, il latte e la carne, vengono allevati con mangimi che contengono la soia. Gli interessi internazionali sugli alimenti sono forti, l’Italia subisce e in modo ipocrita i consumatori anti OGM mangiano questi prodotti”.
Anche in questo settore la politica regionale è ferma?
“Noi abbiamo avuto uno scontro sulla nuova programmazione del PSR, Piano di Sviluppo Rurale, ci hanno presentato una bozza dell’Assessore. Gli abbiamo chiesto di sentirci prima di andare a Bruxelles, di tenere conto delle nostre osservazioni. Abbiamo avuto un solo incontro con l’assessore che, dopo un mese, continua a chiedere le nostre osservazioni… Comunque dell’incontro di Bruxelles non sappiamo nulla. Silenzio totale. Eppure questo piano determina lo sviluppp dei prossimi 7 anni con un flusso di due miliardi che, invece di essere rivolti alle imprese, sono destinati alla Forestale, ai Consorzi di Bonifica. Ora capisco che è giusto che queste persone ricevano il proprio stipendio, ma perché prenderli dai fondi destinati all’agricoltura? Nel frattempo, per la zootecnia, si prepara un’altra stangata con la storia del libro genealogico. Chi ha i propri capi di bestiame iscritti ha contributi, gli altri no. Eppure tutti i capi sono registrati in una banca dati nazionale… è frustrante”.
Come vanno le cose sul fronte export ?
“Siamo forti con gli agrumi e nell’ortofrutta. Il pomodoro le serre, Abbiamo Salvatore Giardina che preaparano l’insalata iceberg, bellissima realtà. Abbiamo i vivai a Catania, le realtà vinicole. Abbiamo dei fiori all’occhiello ma non si vive solo di questo. Oltre agli abiti della domenica, abbiamo bisogno degli abiti per tutti gli altri giorni”.