Di Claudio D’Aquino
Non so come e nemmeno perché. Mi è capitato tra le mani un ritaglio di un giornale di cui – confesso – non conoscevo l’esistenza: il Giornale di Vicenza. A pagina 11 del 29 agosto , un articolo intitolato “Valdastico Nord prioritaria. Ma esce dallo Sblocca Italia”.
Valdastico Nord? E che è? Uno sponsor della locale squadra di calcio a otto? E qual è il motivo di tanta indignazione? Che cosa è successo mai?
Leggo meglio cose dice l’occhiello. I presidenti Confindustria Vicenza e Verona raccomandano il prolungamento dell’A31 al premier. Hanno scritto una lettera non al ministro delle Infrastrutture ma direttamente a Matteo Renzi. Per ricordargli che si tratta di assicurare una infrastruttura fondamentale per la ripresa di tutto il Nord Est. Una opera importante per aprire una direttrice nuova e veloce verso il Nord Europa. Che può produrre una ricaduta sul triangolo Trento, Vicenza, Verona stimabile in un valore aggiunto di 16 miliardi in dieci anni. Eccetera. Eccetera.
Leggevo e mi dicevo: ma tu guarda con quanto vigore stanno sul pezzo e se lo difendono. Pensavo a questo spirito gagliardo e mi è venuto in mente che, nel giugno scorso, Renzi fu all’assemblea congiunta delle due territoriali. Per la precisione a Gambellara. “Promise mari e monti – ricorda il giornale – o meglio treni e strade, per il Nord Est in cronico deficit infrastrutturale…”. Ora il presidente del Consiglio sembra tirarsi indietro. Il provvedimento nello Sblocca Italia non c’è. Si sono sentiti prendere per il naso, ecco perché i toni sono alquanto sopra le righe.
Leggevo e pensavo: se nel Sud ci fosse la metà della compattezza che hanno al Nord nel difendersi la pagnotta, le possibilità di gabbarlo – oggettivamente – si ridurrebbero drasticamente.
O sbaglio?
Renzi è venuto al Sud non a giugno scorso, ma appena quindici giorni fa. Non mi pare abbia promesso soluzioni salvifiche, ma nemmeno ha fatto cenno al fatto che il governo avrebbe ridotto il cofinanziamento dei Fondi Ue per tenere a bada i conti pubblici.
Morale della favola. Per molto ma molto meno – un pezzo di strada – a Vicenza e a Verona hanno dissotterrato l’ascia di guerra.
Qui al Sud invece? Non vedremo un politico – né di destra né di sinistra – incatenarsi al guard rail della A30 o sdraiarsi sui binari dell’alta velocità Napoli – Roma per i 12 miliardi di Fondi Ue tolti al Mezzogiorno (secondo quanto spara in prima pagina il Mattino di ieri). Non in dieci anni, ma in una sola notte, la notte dello Sblocca Italia. Francesco Boccia è, per la cronaca, l’unico parlamentare che ha affidato a twitter un accenno polemico, rivolto a Graziano Delrio: “Sul Sud basta demagogia, no al taglio del cofinanziamento dei fondi Ue… “.
Meglio che niente? No: più niente che meglio.