Politica interna
Giustizia: mentre Grillo denuncia la “vergogna” di un Presidente del Consiglio che vuole cambiare la Giustizia insieme ad un condannato, lo stesso Berlusconi non sembra affatto entusiasta della riforma in gestazione. Al momento la giudica solo acqua fresca, lontanissima parente della rivoluzione epocale che lui aveva sempre avuto in animo. Pur riconoscendo a Renzi il merito della decisione di varare la responsabilità civile dei giudici, secondo Berlusconi il premier avrebbe dovuto impedire, per il futuro, quello che le toghe hanno fatto a lui. Inoltre le intenzioni del ministro Orlando su falso in bilancio e autoriciclaggio a Forza Italia non sembrano proprio piacere, come sottolineava il Mattinale ieri annunciando conseguenze apocalittiche sul ritorno alla legge ante 2005 per il falso in bilancio. Ma il vero terreno di scontro saranno i tempi di prescrizione, che il governo intende dilatare per far sì che tante inchieste non muoiano di vecchiaia; il Mattinale lancia invece proclami contro i tempi lunghi della giustizia italiana; la questione si preannuncia spinosa.
Province: che fine ha fatto l’abolizione delle Province? La strada della riforma costituzionale appare ancora molto lunga nonostante le dichiarazioni ottimiste di alcuni parlamentari. La famosa legge 56 non le ha affatto abolite, ma ne ha solo cambiato la natura; inoltre si è scoperto che mancano i decreti attuativi che dovevano essere pronti per luglio, mentre forse se ne parlerà a settembre… Le funzioni, finché non verranno ripartite fra Comuni e Regioni, rimarranno di competenza delle Province che quindi continueranno a vivere. Non meno spinosa la questione delle città metropolitane, che dovrebbero sostituire le province nei grandi agglomerati urbani. Insomma la legge Delrio è ancora nel limbo.
Politica estera
Califfato: il generale Dempsey, capo di Stato maggiore Usa, e Chuck Hagel, segretario della Difesa, definiscono l’Is “nemico numero uno dell’America, un’organizzazione apocalittica con una strategia da Giudizio universale, molto più e peggio di un gruppo terroristico”. E per la prima volta il generale prospetta un allargamento dello scenario di guerra, con possibili azioni in territorio siriano; la frontiera tra Siria e Iraq è stata annullata dalle conquiste dei jihadisti che dovranno dunque “essere presi di mira da entrambe la parti”. Le affermazioni di Dempsey innescano una ridda di congetture su quale, fra le “potenze regionali” cui il generale si è rivolto, compirà i raid aerei in territorio siriano; Turchia, Giordania, Arabia Saudita sono i paesi più forniti di aerei da combattimento; ma Obama potrebbe decidere un’espansione dell’intervento Usa autorizzando i caccia Usa all’azione.
Gaza: 18 persone, fra cui due donne, accusate di collaborazionismo con gli israeliani sono state giustiziate in pubblico ieri nella striscia; avrebbero fornito al nemico “informazioni sui combattenti, i tunnel e le basi di lancio dei razzi”. Hamas reagisce così ai raid che tra martedì e giovedì hanno eliminato il suo stato maggiore, tre capi militari uccisi dalle bombe israeliane mentre si riunivano in un bunker scavato nelle fondamenta di un palazzo a Rafah. Rimane però incerta la sorte di Mohammed Deif, comandante in capo dell’esercito fondamentalista, anche se sembra difficile sia sopravvissuto ai cinque missili sparati nell’edificio dove sarebbe stato nascosto.
Ucraina: la Russia perde la pazienza e lancia il suo “convoglio umanitario” oltre il confine senza aspettare l’autorizzazione di Kiev. Dopo dieci giorni di estenuanti trattative e controlli rallentati ad arte dagli ucraini il ministro degli Esteri di Mosca ha parlato di “presa in giro” ed ha ordinato ai camion di varcare la frontiera. Resta il dubbio sul numero dei mezzi che hanno sconfinato, si parla di 170 ma forse addirittura di 280 automezzi in movimento verso Lugansk. Il presidente ucraino ha gridato all’invasione intimando alla Russia di “evitare conseguenze più gravi”; critiche alla decisione di Putin sono arrivate dall’Europa e da Washington, gli americani hanno apertamente chiesto il ritiro dei camion, ma la testa del convoglio è già arrivata a Lugansk ed il leader russo ha spiegato ad Angela Merkel, nel corso di una telefonata, che “era inammissibile ritardare ulteriormente l’invio di aiuti umanitari”.
Economia e Finanza
Jackson Hole: la politica monetaria della Bce può e deve giocare un ruolo chiave nella lotta alla disoccupazione, e l’Istituto centrale è pronto a fare più di quanto già annunciato, ma deve essere affiancato dalla politica di bilancio, che trovi spazi di flessibilità nel Patto di stabilità e lanci un vasto programma di investimenti pubblici, nonché dalle riforme del mercato del lavoro. Nel suo intervento al simposio della Federal Reserve, dedicato quest’anno al problema della disoccupazione, Mario Draghi non si è sottratto al richiamo che di recente gli hanno rivolto diversi esponenti europei, compreso il nostro ministro dell’Economia Padoan, perché la Bce faccia la sua parte nella ripresa dell’Eurozona, ma per ora ha semplicemente ribadito la convinzione che il pacchetto di misure presentate a giugno, e cioè iniezioni di liquidità e futuri acquisti di titoli cartolarizzati Abs oltre alla riduzione dei tassi di interesse, fornirà la spinta necessaria alla domanda.
Spending review: il piano di razionalizzazione delle spese per gli immobili pubblici ed il nuovo giro di vite sugli acquisti di beni e servizi nella Pubblica Amministrazione dovrebbe portare ad un risparmio fra i 6 ed i 7 miliardi; insieme all’adozione a tappeto dei fabbisogni standard dei Comuni, che produrrà i risultati più significativi nel 2016, ed all’intervento sulle partecipate, il cui disboscamento dovrebbe garantire non meno di un miliardo, questo nuovo step costituisce il fulcro del piano Cottarelli da 13-14 miliardi per il 2015. Circa metà della “fase 2” della spending, pilastro portante della prossima legge di stabilità, sarebbe dunque già stata individuata, seppure per grandi linee. Il commissario straordinario tirerà le somme del suo piano di lavoro solo tra il 10 ed il 20 settembre, quando verrà chiuso il dossier sui costi delle amministrazioni pubbliche per l’uso di immobili e per locazioni di uffici. Sempre entro il 20 settembre arriveranno i risultati dal tavolo sul processo di digitalizzazione della Pa, dal quale potrebbe arrivare subito un altro miliardo. Da interventi sull’illuminazione pubblica si attende poi un risparmio variabile dai 300 ai 700 milioni. Complessivamente sarebbero stati già individuati possibili interventi per 9-10 miliardi, ne mancherebbero all’appello altri 4-5; sarà questo il principale nodo da sciogliere a settembre, dopo che Renzi e Delrio hanno escluso nuovi interventi su pensioni e statali.