Politica interna
Berlusconi: l’ex Cavaliere è ormai sicuro di aver riacquistato “de facto” l’agibilità politica che andava cercando, anche se è difficile stabilire quale atteggiamento assumerà dopo l’estate nel suo rapporto con il Presidente del Consiglio. “Il peggio per lui (Renzi) arriverà ad ottobre. Se ci sarà la tempesta dello spread, da solo non ce la farà a restare in sella” sembra che Berlusconi abbia detto ad alcuni amici della cerchia ristretta, sicuro che “il governo dovrà gestire delle emergenze che fino a poche settimane fa non aveva messo in considerazione”. Berlusconi prevede un Paese preso fra le mire degli speculatori da un lato e l’incubo del commissariamento della troika dall’altro; situazione di fronte alla quale Forza Italia farebbe la sua parte per respingere l’assalto dei primi e scongiurare il secondo. Ma quale sarà il prezzo da pagare per Renzi? Ai berlusconiani risultano comunque ben due contatti telefonici tra Verdini e Palazzo Chigi nella giornata di mercoledì, prima e dopo l’incontro di Renzi con il Presidente Napolitano.
Giustizia: partirà innanzitutto dalla giustizia civile la riforma che mercoledì Renzi ha illustrato al Capo dello Stato, confermandogli che il 29 agosto il Consiglio dei ministri approverà una prima tranche dei provvedimenti annunciati a fine giugno con le famose 12 “linee guida”. Il ministero fa sapere che queste ultime sono già state tradotte in altrettanti provvedimenti spediti a Palazzo Chigi, mentre per quelli non ancora pubblicati sul sito il confronto politico è fissato per il 20 agosto, a tempo per eventuali correzioni in vista del Consiglio dei ministri del 29. Sembra però difficile che in quell’occasione il governo vari l’intero pacchetto.
Cultura: Dario Franceschini annuncia l’arrivo della riforma, già liquidata però dagli storici dell’arte come “macelleria culturale”. Il ministro si difende dall’accusa di voler trasformare i musei ed i siti in macchine per fare soldi, e nega qualsiasi contrasto con il Premier Matteo Renzi sull’argomento. Franceschini è pronto ad affrontare la dura battaglia con le sovrintendenze, che lo accusano di consegnare i musei a manager interessati solo al marketing. Lui tira dritto, anzi rilancia ed apre una nuova sfida sul tavolo del governo, il raddoppio della spesa per la cultura nella prossima legge di stabilità.
Politica estera
America: è sempre più infuocato il clima che avvolge Ferguson, il sobborgo di St. Louis in Missouri dove la scorsa settimana durante un controllo è stato ucciso da un poliziotto bianco, apparentemente senza motivo, un 18 afro-americano. Secondo molte testimonianze il giovane sarebbe stato freddato dall’agente mentre teneva le mani alzate, secondo altri il poliziotto avrebbe riportato ferite e contusioni in seguito ad una colluttazione con il fermato. E’ in corso un’inchiesta per far luce sui fatti, ma le strade del sobborgo ormai da cinque giorni bruciano per le molotov lanciate dalla popolazione nera e per i lacrimogeni e le “flash-granade” usate dalle forze dell’ordine. Il presidente Obama ha criticato l’eccessivo uso della forza da parte dei poliziotti, ha fatto appello in diretta tv “alla pace e alla calma” ed ha chiesto senza mezzi termini “un’indagine aperta e trasparente”.
Iraq: i marines rompono l’assedio di Monte Sanjar consentendo a migliaia di yazidi di mettersi in salvo e il presidente Obama rivendica il successo dell’”intervento umanitario”, facendo capire che potrebbero essercene altri per “soccorrere i civili iracheni” minacciati dai jihadisti dello Stato Islamico. Secondo il portavoce del Pentagono John Kirby “la combinazione fra raid aerei, lanci di aiuti umanitari e sostegno delle unità curde “ ha consentito a migliaia di yazidi di sfuggire alla morsa jihadista. I miliziani del Califfo hanno reagito al blitz Usa sul monte Sanjar continuando a premere sulla capitale del Kurdistan Erbil e riprendendo l’offensiva a Ovest di Baghdad. Intensi combattimenti si registrano a Fallujah in coincidenza con una nuova raffica di attentati nella capitale.
Ucraina: sarebbero almeno 22 le vittime civili nelle ultime 24 ore a Lugansk, una delle due roccaforti dei separatisti filorussi accerchiate dall’esercito ucraino. In attesa dell’offensiva finale la città è colpita dai mortai, e da 2 settimane è priva di energia elettrica. Putin promette di fermare il “caos sanguinario” in Ucraina, ma deve registrare clamorose defezioni nelle file dei suoi sostenitori dall’altra parte del confine; si sono infatti dimessi il leader della Repubblica popolare di Lugansk ed anche l’ufficiale dei servizi segreti russi che ha sollevato la rivolta armata ed era stato nominato ministro della Difesa dei ribelli di Donetsk.
Economia
Eurozona: nuovi segnali di difficoltà per l’economia europea, nel secondo trimestre 2014 il Pil dell’eurozona è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, mentre ha registrato una crescita dello 0,7% su base annua. Pesa sul risultato di un’Europa alle prese con un netto calo degli investimenti la frenata della Germania, che ha visto il suo prodotto interno lordo calare dello 0,2% e le esportazioni contrarsi sensibilmente; secondo trimestre consecutivo di crescita zero per la Francia, che ieri ha dimezzato le stime del Pil 2014 allo 0,5% e vede così farsi irraggiungibili gli obiettivi di deficit fissati per quest’anno e per il 2015. Il principio “mal comune mezzo gaudio” aiuta in questo momento il premier Renzi, che dichiara apertamente che “Non c’è un caso-Italia” perché “l’intera eurozona vive una fase di stagnazione”; conclusione conseguente è che Bruxelles deve adottare politiche di sostegno alla domanda “non per fare un favore a noi ma perché è l’unica ricetta per l’Europa”.