Politica interna
Riforme – Palazzo Madama ha approvato gli articoli cardine della riforma Boschi, quelli su composizione (100 componenti) e funzioni (cade il bicameralismo perfetto) del nuovo Senato. L’approvazione dell’articolo 1 e 2 ha fatto decadere gran parte degli emendamenti e ora ne sono rimasti meno di 900, con l’obiettivo dell’approvazione finale entro l’8 agosto che si fa sempre più realistico. Ma ieri è stato anche il giorno dell’Aventino delle opposizioni, poi però rientrato per quanto riguarda Sel, che pare aver aperto alla fine dell’ostruzionismo dopo un incontro della capogruppo De Petris con la stessa Boschi. I punti oggetto di trattativa col partito di Nichi Vendola sarebbero le nuove regole per indire referendum, leggi d’iniziativa popolare e l’abolizione dell’immunità, con le modifiche all’Italicum promesse da Renzi sullo sfondo. Rimane arroccato invece il M5S, i cui parlamentari hanno rifiutato di incontrare il Ministro Boschi.
Forza Italia – In attesa del terzo incontro tra Berlusconi e Renzi, che martedì dovrebbe rinsaldare il patto del Nazareno e rivedere l’Italicum, il leader di Fi ha dettato la linea ai suoi, chiedendo di evitare “attacchi frontali” al Premier, anche per quanto riguarda la politica economica del Governo, considerato che “vista la congiuntura europea, sarebbe un errore dare la colpa solo a Renzi”. Berlusconi sembra dunque allontanare lo scenario di elezioni anticipate e anzi ieri il responsabile dell’ufficio elettorale del partito, Ignazio Abrignani, si è lasciato andare a un’inaspettata apertura: “Se su economia e fisco Renzi volesse discutere con noi di altre proposte, saremmo senz’altro pronti a farlo”.
Politica estera
Medio Oriente – È durata appena un’ora la tregua di 72 ore negoziata tra Israele e Hamas. I miliziani hanno infatti rapito un ufficiale israeliano all’interno della Striscia di Gaza mentre era impegnato in una missione di distruzione dei tunnel. La reazione di Gerusalemme non si è fatta attendere ed è stata durissima: l’area del raid è stata bombardata e 62 palestinesi hanno perso la vita. Mentre si torna alla guerra, Obama ha condannato il rapimento del militare e il Segretario di Stato Kerry ha chiesto a Qatar e Turchia di fare il possibile per convincere Hamas a liberare il soldato, 23 anni della Brigata Givati. Si teme infatti che il governo di Netanyahu possa decidere di inasprire ulteriormente gli attacchi puntando direttamente all’azzeramento dei vertici di Hamas. Oggi però in Egitto si riunirà una delegazione formata da tutte le fazioni palestinesi, con l’obiettivo di trovare un’intesa in grado di fermare il conflitto; e sempre oggi al Cairo arriverà anche Matteo Renzi, in veste di presidente di turno dell’Ue: “L’unica carta da giocare per una tregua a Gaza è la proposta dell’Egitto”, ha detto il Premier prima di mettersi in viaggio.
Libia – Circa 140 dei 188 deputati eletti in Parlamento sono giunti in Cirenaica a Tobruk, per insediare da lunedì un nuovo Parlamento, dopo che Tripoli è sprofondata nel caos. Nella capitale, ma anche a Bengasi, oramai impazzano gli scontri di milizie e tra i civili, chi ne ha la possibilità, è in fuga verso la Tunisia. E ciò che resta delle istituzioni libiche chiede ora a gran voce che “le Nazioni Unite prendano il controllo di Tripoli e Bengasi e che i caschi blu presidino le infrastrutture petrolifere”.
Economia e Finanza
“Sblocca Italia” – Il Governo Renzi ha presentato ieri un pacchetto di norme per lo sviluppo articolato in dieci punti e che a fine agosto dovrebbe sostanziarsi in un decreto legge e in un disegno di legge delega. Secondo il Ministro Padoan il provvedimento avrebbe “un effetto occupazionale” di circa 460 mila posti di lavoro, di cui 350 mila nell’edilizia. Infatti il Governo vuole sbloccare grandi opere ferme ma già finanziate per 43 miliardi e far partire piccoli interventi negli enti locali per circa 1,3 mld. È previsto inoltre un investimento aggiuntivo di 10 miliardi nelle autostrade, oltre ad agevolazioni fiscali per la banda larga e alla stabilizzazione dell’ecobonus.
Conti pubblici – Matteo Renzi ha voluto rassicurare ancora una volta sul fatto che il Governo non sta studiando una manovra correttiva, nonostante “una crescita che non sta dando i risultati attesi”, e che “non ci sarà nessuna stangata”. Tuttavia, i primi effetti sull’azione dell’esecutivo iniziano a manifestarsi: la norma sul pensionamento degli insegnanti rimasti intrappolati nella riforma delle pensioni Fornero probabilmente salterà, poiché troppo costosa, e ieri Renzi è intervenuto anche sullo sgravio fiscale degli 80 euro: “Garantiremo il bonus anche per l’anno prossimo, ma non sono in grado di garantire l’estensione della platea” a pensionati, incapienti e partite Iva, ha ammesso il Premier.
Argentina – Dopo l’ufficialità del nuovo default di Buenos Aires, l’Isda (l’International swaps and derivatives association) ha deciso il via libera al pagamento dei credit default swap associati, ovvero sia le assicurazioni che gli investitori acquistano per proteggersi dal rischio di fallimento. Per ora gli emittenti dovranno rimborsare una cifra pari a 1,04 mld di dollari.