Il Ministro Dario Franceschini, in un’intervista al corriere del mezzogiorno si è espresso sulla questione dei crolli avvenuti a Pompei, dopo aver visitato il sito stesso. “Vorrei parlare d’altro rispetto ai crolli- ha detto il Ministro rivolgendosi ad un giornalista- qui siamo di fronte a un’area archeologica di 66 ettari con 1500 edifici e i crolli purtroppo ci sono sempre stati. È un’emergenza che va affrontata ma vorrei che ogni tanto si parlasse del lavoro straordinario che si sta portando avanti, in cui si stanno impegnando tutti per rispettare i tempi e le modalità dell’utilizzo dei 105 milioni di fondi europei ma oltre a questo, restituire questo sito a tutte le potenzialità enormi che ci sono. Mi irrita abbastanza il fatto che non siamo capaci di parlare delle cose positive che stiamo facendo e sono anche abbastanza. L’immagine che viene trasmessa al mondo è quella di un sito totalmente disastrato, in realtà non è così: i cantieri ci sono e i lavori stanno continuando.” Scrivete, ha sottolineato Franceschini che è stato pubblicato il Bando relativo al reclutamento di circa n30 addetti per l’assistenza al pubblico e la vigilanza per Pompei. Trasmettiamo al mondo l’immagine che Pompei non è un luogo disastrato ma un luogo meraviglioso. Per quanto riguarda la questione con i sindacati circa le agitazioni con i custodi il Ministro ha detto di essere molto rispettoso dei diritti sindacali. Prossimamente incontrerà i sindacati per parlare della peculiarità Beni Culturali. “Non posso non dire- spiega Franceschini- che c’è qualcosa che non funziona se si tiene chiuso un sito come Pompei per fare un’assemblea di domenica mattina dalle 8e30 alle 10e30, costringendo, sotto il sole, un migliaio di turisti che arrivano da tutto il mondo. Mi pare impossibile dire che questa situazione sia normale.” In una dichiarazione a repubblica.it, i Sindacati dal canto loro hanno risposto dicendo che ha ragione il ministro Franceschini a sostenere che a Pompei qualcosa non funziona. La prima riguarda alcune iniziative sindacali, dalle quali come Cgil abbiamo preso le distanze, che hanno lasciato migliaia di turisti in attesa sotto il sole. La seconda, che il ministro non ha ricordato nel corso della sua visita agli Scavi, il totale stato di abbandono nel quale versa il sito archeologico. A sostenerlo sono i segretari generali di Cgil e Fillea Campania, Franco Tavella e Giovanni Sannino. Dal 2012 ad oggi solo 4 cantieri su 39 sono stati aperti e l’unico che è stato completato, che riguarda la domus del Criptoportico, si è subito presentato in pessime condizioni, per il meccanismo del massimo ribasso con il quale è stato affidato l’appalto, impegnando fino ad oggi solo 6 milioni sui 105 previsti dallo stanziamento europeo e nazionale”