Oggi la comunicazione delle liquidazioni Iva, venerdì il pagamento di Imu e Tasi. L’agenda delle tasse (e degli adempimenti) riparte con 143 appuntamenti solo nel mese di giugno. Un tour de force che metterà a dura prova le tasche dei cittadini e le casse delle imprese, ma anche l’attività degli studi professionali, alle prese con la prima delle nuove comunicazioni dei dati relativi alle liquidazioni Iva. Una scadenza – quella di oggi – per la quale la proroga è arrivata sul filo di lana, provocando una reazione molto dura da parte del Consiglio nazionale dei commercialisti. Certo, da quest’anno non c’è più il «tax day» e quindi il 16 giugno non si accumuleranno le scadenze di versamento delle imposte sugli immobili e di quelle sui redditi. Ma lo sdoppiamento tra le prime (confermate al 16 giugno) e le seconde (rinviate al 30) non è visto da tutti come una semplificazione. Forse perché la vera semplificazione passa non solo per la riduzione o l’accorpamento degli obblighi e delle scadenze, ma anche per la revisione sostanziale del modo di fare le leggi. Università alle prese con lo student act per rivedere l’importo delle tasse d’iscrizione. Una piccola rivoluzione, prevista dall’ultima legge di Bilancio (232/2016) e portata avanti in ordine sparso, con il risultato che orientarsi nella giungla delle rette universitarie è un’impresa ardua, anche perché gli importi da pagare variano a seconda del tipo di laurea (triennale o magistrale) e dell’area disciplinare in cui rientra il percorso di studi, con i corsi medico-scientifici più onerosi di quelli umanistici ed economici. Finora hanno ufficialmente varato il regolamento in materia di contribuzione studentesca circa 26 università tra quelle pubbliche interpellate: su 60 atenei contattati, 16 hanno risposto che il nuovo schema delle tasse non è ancora stato deliberato (per alcuni l’approvazione è imminente, per altri avverrà entro fine giugno, per altri ancora entro fine luglio), mentre dalle restanti 18 non è arrivata risposta.