Vandali in azione alla scuola Giovanni Falcone dello Zen di Palermo. Ignoti hanno divelto il busto del magistrato e l’hanno scagliato contro un vetro dell’istituto mandandolo in frantumi. Sull’episodio, che ha destato sconcerto in tutta Italia, indaga la polizia.
Sulla vicenda è intervenuto, con un messaggio su su Twitter, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni che ha osservato come
“oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria”. Per la presidente della Camera, Laura Boldrini “oltraggiare la memoria di Falcone non basterà a oscurare la sua grandezza. A Palermo gesto ignobile e vigliacco”.
Non è la prima volta che la statua del magistrato ucciso nella strage di Capaci assieme alla moglie e agli agenti della scorta,
viene danneggiata. Dirigenti e insegnanti dell’istituto da anni sono impegnati a diffondere la cultura della legalità tra i
ragazzi del quartiere, tra i più degradati della città. Il gesto arriva a poco più di una settimana dall’anniversario della strage
di via D’Amelio del prossimo 19 luglio, in cui furono assassinati Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.
“E’ stato colpito un simbolofortissimo – ha detto la preside della scuola Falcone, Daniela LoVerde -. Il nostro esempio di riferimento in tutte le azionididattiche, e in tutto ciò che facciamo nei confronti deibambini. E’ stato un colpo al cuore. Anche se ero preparata, èstato ugualmente una sensazione così forte di grande sconfortorispetto a ciò che facciamo per accogliere al meglio i bambini eandare incontro a tutte le utenze. Eravamo riusciti a restaurareil busto in occasione dell’anniversario del 23 maggio, perché eragià stato vandalizzato, dopo di che, quello che è successo ci hademoralizzato. Non molleremo, perché crediamo sempre in ciò chefacciamo, ma questo gesto ci pone davanti a domande a cui nonsappiamo rispondere. Le istituzioni ci hanno dato appoggio esostegno, ma in prima linea ci siamo noi che in qualche mododobbiamo combattere contro situazioni incresciose, di povertà.Allo Zen ci sono tante belle persone, e non è detto che siafrutto dello Zen. Ma sono atti che si ripetono ogni volta che c’èuna ricorrenza”.