La corsa di Giancarlo Cancelleri a governatore della Sicilia s’impantana, per ora, fra le carte bollate agitate da un grillino della prima ora. Un candidato escluso di malo modo dallo «staff» del Movimento. Si tratta di Mauro Giulivi, ingegnere informatico che già prima delle Comunali 2012 creò il primo nucleo storico dei 5 Stelle in una Palermo allora dominata dalla figura di Riccardo Nuti, il parlamentare poi estromesso per lo scandalo «firme false», espulso con altre due deputate. Un esposto di Giulivi è ora alla base di un provvedimento giudiziario che né Cancelleri né lo staff di Grillo si aspettavano, dopo avere escluso dalle selezioni del voto online per due volte, prima per le Comunali di Palermo poi per le Regionali, questo candidato. Il giudice del Tribunale di Palermo, Claudia Spiga, ieri ha deciso di sospendere l’esito delle cosiddette Regionarie: il voto online, che risale a luglio, effettuato sulla plattaforma Rousseau e concluso con l’investitura di Cancelleri, presentato come candidato governatore durante una convention animata da Beppe Grillo. Ancora una volta, in Sicilia come a Genova, alle regionarie come alle comunarie, il Movimento Cinque Stelle è costretto a dirimere in tribunale le controversie interne, provocate da un metodo di selezione dei propri candidati che era stato presentato come esempio di trasparenza e partecipazione.