«Sergio Mattarella mi ha chiesto di rimanere fino all’approvazione della legge di Bilancio e io non potevo comportarmi come il bambino che fa i capricci (…) dopo l’incontro serale con il capo dello Stato, il premier spiega perché ha accettato di congelare le proprie dimissioni. «Certo – aggiunge – ora diranno che sono attaccato alla poltrona. Ma se me ne fossi andato via subito avrebbero detto che sono un irresponsabile…». La segreteria del partito: “A Palazzo Chigi è salita una processione di esponenti politici e ministri: Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini, Piero Fassino, Graziano Delrio, Paolo Gentiloni, Maria Elena Boschi e Dario Franceschini. Tutti gli hanno detto di non dimettersi da segretario del Partito democratico. E così, alla fine, il premier, che in mattinata si era lasciato sfuggire un «me ne vado sei mesi in America», è tornato sui suoi passi: «Resterò segretario».