“L’ex premier al telefono incalza il genitore sul giallo degli incontri con Romeo. E sulla fuga di notizie: qualcuno vìola la legge. Indagine della procura di Roma”. «Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati. Devi dire nomi e cognomi. È vero che hai fatto una cena con Romeo? Io non voglio essere preso in giro e tu in passato la verità non l’hai detta a Luca (il ministro Lotti, ndr) e non farmi aggiungere altro. Stai rovinando un’esperienza. Andrai a processo, ci vorranno tre anni e io lascerò le primarie». La telefonata, pubblicata da Il Fatto Quotidiano, fa riesplodere il caso Consip. «Politicamente ne esco rafforzato — dice il segretario pd commentando la rivelazione —. Umanamente mi feriscono perché in quella telefonata sono molto duro con mio padre. Da uomo delle istituzioni, però, non potevo fare diversamente. Sono intercettazioni che non si potevano pubblicare: voglio sapere chi ha violato la legge». Ma come influisce questa fiammata sulla stabilità del governo? Renzi scalpita. È convinto che la pressione sui suoi uomini non si arresterà.